Edin Dzeko ha motivi per essere ottimista: l’ultimo calciatore ad aver vinto la classifica cannonieri e lo scudetto si chiamava Zlatan Ibrahimovic e, grazie a suo padre Sefik – nato a Bijelijna – aveva in circolo sangue bosniaco. I 18 gol fin qui realizzati da Dzeko in campionato (5 doppiette) hanno portato in dote 13 punti. Reti peraltro giunte in tutti i modi: 11 di destro, 6 di sinistro e 1 di testa. E il maggior numero di grazie li deve a Salah. Proprio come a Crotone, l’egiziano (pur mancando per quasi due mesi) per 4 volte gli ha servito palloni al bacio, seguito in questa graduatoria da Totti, Florenzi e Perotti con 2. Ma occhio alle sorprese, perché – dopo Strootman (76) – il giallorosso che lo ha più cercato è Szczesny (70).
Dzeko è ormai una specie di totem per Spalletti, che lo ha schierato titolare in 22 partite su 24, rendendolo – dopo Szczesny – il più impiegato della rosa. La stima tecnica è enorme. E allora Dzeko ha tutte le carte in regola per sognare tutto. Dallo scudetto al titolo di capocannoniere fino alla Scarpa d’Oro, passando per il record di gol stagionali nella Roma degli ultimi trent’anni, che è detenuto, manco a dirlo, da capitan Totti (32).
(Gazzetta dello Sport)
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