Il capocannoniere è Dzeko, ma la differenza la fa Higuain. La Roma perde il suo 7° match su 7 allo Stadium e la Juve, replicando nel punteggio il successo del campionato scorso (1 a 0, il 24 gennaio) allunga nuovamente in classifica. La capolista, con 7 punti di vantaggio, è campione d’inverno con due turni d’anticipo e festeggia contro la sua rivale più accreditata che smarrisce la sua efficacia offensiva proprio nella notte dello scontro diretto. Inutile l’assalto finale. Spalletti cade ancora davanti ai bianconeri e Allegri invece eguaglia la serie di successi casalinghi: 25 di fila.

SENZA PESO – Non ha pagato la mossa a sorpresa: Gerson, per la seconda volta in questo torneo (la prima contro il Pescara all’Olimpico), è partito dall’inizio. Con questa novità Spalletti si è rivolto indirettamente ai suoi giocatori. Il sistema di gioco è il 4-2-3-1 e il diciannovenne finisce in alto a destra nel ruolo di Salah che è in panchina. Il messaggio del tecnico è chiaro: la Juve non va subita. Gerson serve per la gestione del pallone e soprattutto per limitare Alex Sandro. Allegri, invece, preserva Dybala e sistema Pjanic alle spalle di Higuain e Mandzukic nel 4-3-1-2. Marchisio è il regista che si ritrova spesso addosso Nainggolan in pressing e che ha ai suoi fianchi Khedira e Sturaro. Strootman comincia sul centro-destra, ma a volte si scambia zona con De Rossi. Fino alla mezz’ora, oltre al vantaggio firmato da Higuain, sono più le ammonizioni (4 e, alla fine, 8) che le occasioni da gol. C’è nervosismo in campo anche perché Orsato non sembra lucido nella distribuzioni dei gialli. Higuain, dopo aver sprecato l’assist di Madzukic calciando tra le braccia di Szczesny, vince il duello con De Rossi e, accentrandosi, calcia forte di sinistro dal limite per l’1 a 0. Troppo timidi, nelle posizione, i centrali Fazio e Manolas: il primo non esce sull’attaccante e l’altro lo va a prendere in ritardo. In più De Rossi, ammonito in precedenza, non forza nel contrasto con il centravanti per non rischiare il secondo giallo.

MODIFICA SCONTATA – La Juve, comunque, si è parzialmente accontentata e, almeno in due casi, ha sprecato il contropiede del ko. Così la Roma è rimasta in partita, anche se fino all’intervallo, senza attaccanti di ruolo accanto a Dzeko, non è riuscita a rendersi pericolosa. L’unica chance, grazie a un rimpallo favorevole in area, l’ha avuta Manolas, con Lichtsteiner che però ha fatto muro. Spalletti, insomma, è stato costretto a cambiare per andare a cercare il pari e ha chiamato in causa, all’inizio della ripresa, Salah. Fuori, ovviamente, Gerson. Allegri, invece, ha perso Pjanic che si è arreso per il solito fastidio al fianco destro: dentro Cuadrado, piazzato a destra, per il 4-4-2, con Sturaro allargato a sinistra. A metà tempo, con i giallorossi finalmente in grado di prendersi l’iniziativa, il tecnico bianconero inserisce anche Barzagli per Lichtsteiner. Subito dopo chiede la sostituzione De Rossi. Spazio a El Shaarawy, con Perotti trequartista e Nainggolan mediano. Salah offre la palla del pari a Perotti che conclude fiacco e centrale. Rugani salva sia su Fazio che su Manolas. Dybala gioca solo gli ultimi 8 minuti: stavolta esce Higuain e non Mandzukic che è in gran forma. Ma nella Roma solo Szczesny può uscire dallo Stadium a testa alta per aver permesso ai compagni di restare in corsa fino all’ultimo dei 4 minuti di recupero con due paratone su Sturaro. Non sono servite: l’attacco dei 36 gol, il migliore proprio con la Juve, ha fatto cilecca come a Firenze e a Empoli.

(Il Messaggero – U. Trani)



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