L’ultimo ciak andrà in scena domenica: la partita alle 18, la festa dalle 20 in poi, con immagini che faranno il giro del mondo. Non è una novità per Francesco Totti, diventato personaggio di fama internazionale, l’uomo immagine cresciuto accanto al campione. Il calciatore domenica smetterà, l’uomo copertina no. E pazienza se chi non l’ha mai amato negli ultimi tempi si è divertito a dire che Totti ormai «sta solo in tv». Niente di più falso: il capitano della Roma in tv ci è andato sempre, almeno 34 volte l’anno. Solo che prima che era protagonista in campo si notava di meno, ora che le sue gare si contano col contagocce si parla di lui più come personaggio. D’altronde Francesco lo è, e come lui la moglie Ilary, sposata in diretta tv nel 2005 con incasso devoluto in beneficenza. Negli ultimi 15 anni, tutti i cachet delle apparizioni televisive di Totti sono andati ai meno fortunati, quando invece è stato testimonial pubblicitario (gioco, gioielli, vestiti, compagnie telefoniche, ha persino fondato una casa di moda…) ha tenuto qualcosa per sé e ha lasciato una porzione generosa di guadagni ad associazioni varie. Con un occhio particolare agli anziani, agli animali (i soldi del matrimonio sono serviti a comprare delle ambulanze per i canili) e ai bambini.
I BAMBINI – La famiglia Totti ha un legame speciale con il Bambin Gesù, mai voluto pubblicizzare né da Francesco né da mamma Fiorella, rapporto che ha convinto l’Unicef a proclamarlo ambasciatore nel 2003, a soli 27 anni. All’associazione dell’Onu dedicata ai bambini ha donato, giusto per fare un esempio, 370mila euro desti nati solo a progetti per bimbi africani (case, medicine e scuole), e tutti gli incassi della vendita delle foto del matrimonio e del viaggio di nozze.
GLI INIZI – Quando ha iniziato a diventare famoso, Francesco fuori Roma era considerato il classico bullo, un po’ coatto, che nelle interviste sbagliava spesso i congiuntivi e aveva una timidezza che lo faceva sembrare quasi incapace di parlare. La sua innata simpatia non usciva fuori, se non quando non sapeva di essere ripreso, come a «Scherzi a parte», dove iniziò tutto. Aveva 21 anni, complici Petruzzi e Di Biagio, fu ripreso mentre subiva la corte della moglie del proprietario di un ristorante, e fu la prima volta che la sua spontaneità venne apprezzata da tutti. Poi, l’incontro decisivo con Maurizio Costanzo, che lo con vinse a scherzare sui suoi difetti. Nacque così l’idea dei libri sulle barzellette, l’amore mediatico con Ilary Blasi fece il resto, la nascita di Cristian (2005) e di Chanel (2007) lo resero ancora più dolce.
BATTUTE E LACRIME – Negli anni Totti si è concesso delle fughe in tv: dagli spot pubblicitari in cui si travestiva da Babbo Natale e John Travolta, ai due ingressi nella casa del Grande Fratello, alle due visite a Sanremo (l’ultima quest’anno, 14 milioni di spettatori), fino ai saluti all’amico Fiorello, con tanto di confessioni hot: «Da piccolo avevo il poster di Cicciolina in camera». Spesso in tv si diverte a stravolgere la scaletta con gag improvvisate, ma anche con momenti speciali. È accaduto nel 2003, quando a «Buona Domenica» doveva fare da testimonial a una raccolta fon di per l’ospedale di Pescara, reparto di ematologia. Durante la trasmissione, Francesco ha ascoltato i racconti delle persone salvate dai macchinari che dovevano essere sostituiti e, cogliendo di sorpresa dottori e lo stesso Costanzo, ha annunciato: «Li compro io». In tutto 60mila euro, versati in meno di 24 ore.
TOTTI DAY – Con la nascita della terza figlia, Isabel, è diventato anche social. Più o meno: spesso si diverte a guardare cosa gli scrivono i tifosi, il sito è stato rinnovato, i canali Facebook e Twitter sono gestiti da persone vicine a lui e alla famiglia, e vengono pubblicate anche foto private, apprezzatissime. Francesco però ancora non si è convertito al virtuale: a una diretta su Instagram preferisce una partita di paddle o di burraco, oppure un gelato con gli amici a viale Marconi, come faceva quando era ragazzo. E come fece per festeggiare, insieme al fratello, il primo gol in Serie A. Era il 4 settembre 1994, tutto intorno a lui è cambiato, ma la passione per il cono al cioccolato quella no, è sempre la stessa.
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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