NOTIZIE AS ROMA STADIO PARNASI – Il nome di Paolo Carpentieri, capo dell’Ufficio legislativo del Mibact, spunta più volte nelle informative dei carabinieri del nucleo investigativo relative all’inchiesta “Rinascimento”, l’indagine sul giro di mazzette pagate dal costruttore Luca Parnasi per costruire lo stadio della Roma. Il consigliere di Stato avrebbe redatto due pareri funzionali alla buona riuscita dell’iter, secondo la procura dopo essere stato avvicinato da due avvocati ingaggiati da Parnasi, i professori Sandro Amorosino e Cesare San Mauro, ordinari alla Sapienza. Il primo parere riguarda il vincolo di interesse culturale sull’ippodromo di Tor di Valle, il secondo il riconoscimento del diritto d’autore vantato da Clara Lafuente, figlia del progettista dell’ippodromo, sulla stessa struttura. Gli atti sono stati entrambi favorevoli al gruppo Parnasi. Ma il punto, ad ogni modo, non è questo. Secondo gli investigatori Carpentieri non avrebbe deciso in autonomia ma sarebbe stato influenzato, andando di fatto a favorire il costruttore.
A mediare nell’operazione, secondo le carte dell’inchiesta del pm Barbara Zuin e del procuratore aggiunto Paolo Ielo, sarebbero stati due soggetti ingaggiati ad hoc da Parnasi. Gli avvocati Sandro Amorosino e Cesare San Mauro, indagati per traffico di influenze illecite: «Dopo aver ricevuto l’incarico ( da Parnasi ndr) hanno iniziato a seguire la pratica avvalendosi delle entrature che hanno presso il ministero — scrivono i militari — In particolare, l’esito dell’attività di indagine documenta che Amorosino (il quale “si faceva indebitamente promettere e dare per l’intermediazione illecita 26mila euro da Parnasi”) si è confrontato sul piano tecnico e giuridico con Paolo Carpentieri, in ordine al parere sul ricorso, concordandone il contenuto di inammissibilità, favorevole al gruppo Parnasi» . Carpentieri, infatti, era stato tirato in ballo dopo che il soprintendente speciale all’Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, Francesco Prosperetti, aveva favorito l’archiviazione della proposta di vincolo culturale sull’ippodromo. Su quella decisione, però, aveva fatto ricorso gerarchico Italia Nostra. L’associazione, in sostanza, si era appellata ad un livello amministrativo superiore, la direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio. E proprio in questo frangente è arrivato il parere di Carpentieri: «A seguito della mediazione di Amorosino, suffragato da San Mauro. Carpentieri è intervenuto emettendo un parere giuridico favorevole a Parnasi, destinato a supportare il rigetto del ricorso della direzione generale, consentendo, altresì, agli interessati una partecipazione diretta all’iter amministrativo».
Ma non solo. La prassi sarebbe stata ripetuta due volte, «utilizzando il medesimo schema», chiosano i carabinieri, «attraverso la mediazione di Amorosino, concordata con San Mauro, Carpentieri ha emesso un parere negativo sul riconoscimento del diritto d’autore da destinare alla direzione generale Architettura, arte contemporanea e periferie urbane, chiamata a pronunciarsi sull’istanza. Nel contempo ha permesso che gli interessati partecipassero direttamente all’iter».
(La Repubblica – F. Salvatore)
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