CALCIOMERCATO AS ROMA DZEKO – Impressioni? Quella che sta nascendo sarà una Roma sempre più a vocazione internazionale. Proprietà statunitense (i Friedkin, che sono appena tornati nella Capitale, affastellando una riunione dietro l’altra), allenatore portoghese (l’unico, inimitabile José Mourinho), uomo mercato portoghese (Tiago Pinto), parte del ritiro da svolgere probabilmente all’estero (tanto per cambiare, forse proprio in una località portoghese), scrive La Gazzetta dello Sport.
Insomma, se le lancette fossero spostate indietro di sei mesi, avere un capitano bosniaco sarebbe perfettamente compatibile con il progetto. Detto che Lorenzo Pellegrini con la fascia al braccio, invece, rappresenta il perfetto anello di congiunzione con l’epopea di Totti e De Rossi, il problema è proprio Edin Dzeko. Il mercato della Roma sul fronte offensivo, infatti, passa proprio dalle sue decisioni, che influenzeranno le strategie e il budget della dirigenza.
La storia è nota. Il centravanti ha il contratto in scadenza il prossimo anno e un ingaggio pesante da circa 15 milioni lordi. Le sofferenze del bilancio sono altrettante note, per questo – avendo Dzeko 35 anni – la Roma guarderebbe volentieri avanti, pur non disconoscendo il valore di un giocatore apprezzato dallo stesso Mourinho.
Proprio per questo gli ammiratori del centravanti – a livello di società – non mancano, sia in Italia che all’estero. Il manager del giocatore, Alessandro Lucci, avrebbe volentieri accettato la cosiddetta lista gratuita per piazzare Dzeko altrove (e senza troppi problemi), ma la dirigenza al momento non intende cederlo gratis. Logico però, che a dieci mesi dal no alla Juventus per una cessione a 16 milioni circa, con un ingaggio così alto è difficile trovare un acquirente che sborsi una cifra interessante.
Stante questa situazione, le strategie della società paiono arrivare al bivio: con Dzeko o senza. Se il centravanti bosniaco resterà, Mourinho sarà senz’altro soddisfatto, ma non sarà semplice che la Roma a quel punto possa puntare ad un grande centravanti, con un ingaggio ovviamente importante. In questa chiave, da giorni tra i tifosi si rincorre il sogno di poter vedere Mauro Icardi vestire il giallorosso, anche perché il Psg – dopo averlo pagato 50 milioni – sarebbe disponibile a cederlo.
Per adesso, comunque, da Parigi smentiscono qualsiasi trattativa in questo senso, e non è complicato crederlo, visto che la questione legata a Dzeko non è prossima alla conclusione. per questo, se il bosniaco deciderà di restare – a Roma lui e la famiglia peraltro si trovano benissimo – la dirigenza potrebbe virare su obiettivi meno di vetrina, ma più di prospettiva.
E così da tempo si fanno i nomi di Daka del Salisburgo (su cui adesso però è piombato anche il Leicester), Isak della Real Sociedad e della Svezia all’Europeo (il cui prezzo però sta lievitando) e Azmoun dello Zenit Pietroburgo. Intendiamoci, parliamo sempre di costi importanti, anche se potrebbero essere ammortizzati sia magari facendo spalmare l’ingaggio di Dzeko in due stagioni, sia cedendo qualche giocatore non strategico. E ieri, ad esempio, è arrivata la notizia dell’interessamento del Boca Juniors per Pastore.
Titoli di coda su Townsend, ex Palace, ora svincolato. L’esterno, che aveva ricevuto i complimenti di Mourinho, ha detto a «TalkSport», tra il serio e il faceto: «Ascolta José, lo sai che sono in studio e non abiti lontano da qui, sono felice di provare qualsiasi cosa. Sai dove contattarmi». Poi Townsend ha aggiunto: «Perché dovrebbe offrirmi un contratto? Sono bravo in radio e ho una bella risata. Inoltre in campo posso ancora fare bene». Proprio vero che lo Special One piace a (quasi) tutti. Sarà per questo che Dzeko è così indeciso?
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