Connect with us

Rassegna stampa

I Friedkin scelgono Pinto: “L’uomo giusto per vincere”

Published

on

ULTIME NOTIZIE AS ROMA TIAGO PINTO – Lo ammettiamo, il calcio a volte è così impastato di retorica che non vale davvero la pena di aggiungerne altra. Però la parabola di Tiago Pinto, ad appena 36 anni, ha un po’ il crisma delle favole o, se vogliamo, di quelle storie hollywoodiane che presuppongono il lieto fine, riferisce la Gazzetta dello Sport.

Il nuovo general manager della Roma, infatti, affonda le radici in una cittadina di 18.000 abitanti, Peso de Regua, lontana dai maggiori flussi turistici. La laurea in Pedagogia, il master in Economia e, soprattutto una divorante passione per lo sport, lo conducono un giorno a poter parlare all’assemblea generale del Benfica, di cui è diventato socio.

Pinto si alza in piedi e parla, presentando le sue idee sul potenziamento del club al Cda. Quel giovane, piace, è convincente, così viene contattato e gli viene offerta l’opportunità di guidare la divisione multi-sportiva. Sotto la sua guida di Pinto, il Benfica vince oltre cinquanta titoli tra basket, futsal, pallavolo, pallamano e hockey a rotelle. Abbastanza perché alla fine della stagione 2016-17 venga chiamato ad assumere la carica di «Director of Professional Football», chiudendo l’era Coelho, durata 14 anni.

Quella stagione si chiude con la vittoria del campionato e una Coppa di Portogallo, ma quelli che Pinto sente davvero suoi sono le 2 Supercoppe di Portogallo successive e, soprattutto, il campionato 2018-19, quello della «reconquista». Insomma, l’«enfant prodige» si è fatto uomo, e i risultati sono eccellenti, grazie anche al feeling che si è creato con una vecchia conoscenza del calcio italiano, cioè quel Rui Costa che nel Benfica funge proprio da direttore sportivo in senso stretto.

Ma a convincere la famiglia Friedkin all’ingaggio di Pinto, che dovrebbe avere un triennale da circa 1,2 milioni a stagione, è anche la capacità di generare reddito, forse anche ai buoni rapporti che si dice abbia con Mendes. Solo la cessione di Joao Felix, Ruben Dias ed Ederson hanno portato nelle casse del club circa 235 milioni, a fronte di una spesa complessiva di appena 500 mila euro. Fenomenale. Se a questo aggiungessimo, anche i 41 milioni ottenuti per Jimenez, si capisce perché il presidente giallorosso dica: «Tiago è un talento di livello mondiale. Nelle nostre numerose conversazioni è stato chiaro che la sua passione per il suo lavoro, la sua mentalità lungimirante e, soprattutto, orientata al successo sono coerenti con la nuova etica della Roma. Siamo convinti che la sua notevole energia, i suoi solidi principi e la sua capacità di individuare, sviluppare e ottimizzare il profilo dei talenti sosterranno la nostra ambizione di rendere la Roma competitiva per i più importanti trofei italiani ed europei». Gli fa eco il ceo Fienga: «È eccezionale nello sviluppare il talento calcistico».Stile diverso

Advertisement

Con l’ingaggio di Pinto, che s’insedierà a gennaio, l’impressione è che la Roma voglia marcare una discontinuità col passato. Come era stato ventilato da qualche settimana – dopo aver esaminato profili dirigenziali di grande nome, come Rangnick, Berta o Campos – per la nuova proprietà non c’è più bisogno di un d.s. carismatico alla Sabatini o alla Monchi, ma piuttosto a una figura utile a scovare talenti, a lavorare in équipe (soprattutto nelle trattative) e a rispondere spesso alla presidenza.

Non è un caso che si segnala come il portoghese risponderà solo a Dan e Ryan Friedkin, senza contare che il trovare Fonseca il suo staff a Trigoria aiuterà Pinto ad integrarsi prima e meglio in un ambiente nuovo. D’altronde, il suo mantra è facile: «Giovani e un mix di talenti locali e stranieri». E così ieri ha dichiarato: «Sono onorato di entrare a far parte della Roma in un momento così entusiasmante per lo sviluppo del club. Lasciare il Benfica è stata una decisione molto difficile, visto quello che abbiamo raggiunto insieme negli ultimi otto anni, ma entrare a far parte di una società in fase di rilancio grazie al dinamismo della nuova proprietà, è un’opportunità professionale che non potevo rifiutare. Sarò eternamente grato al Benfica per la fiducia e il sostegno e anche a Dan e Ryan Friedkin per avermi dato questa opportunità alla Roma per continuare a crescere nello sport che amo».

Parole non di maniera, che fanno capire come Pinto, forte anche dei consigli di Rui Costa, si senta pronto a vivere una sfida non banale, visto che la Roma – nonostante i problemi finanziari – non vede l’ora di interrompere un digiuno di trofei che dura da una dozzina di anni. L’avventura nel Benfica fa ben sperare, ma il futuro italiano è tutto da scrivere.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨


Advertisement



Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © 2008 - 2024 | Roma Giallorossa | Testata Giornalistica | Registrazione Tribunale di Roma n. 328/2009
Licenza SIAE n. 8116
Editore e direttore responsabile: Marco Violi
Direttore editoriale e Ufficio Stampa: Maria Paola Violi
Contatti: info@romagiallorossa.it