AS ROMA NEWS RANIERI – Bastano tre punti e quattro gol al Lecce per archiviare gli ultimi tre mesi? Chiaramente no. E in tal senso non basterebbero nemmeno i sei (ancora da conquistare) con Como e Parma. Sono utili però per tracciare una linea e capire come ripartire e cosa aspettarsi da qui in avanti. Perché una testa serena, ragiona meglio di una che convive con la paura. In campo e fuori. E la vittoria di sabato è stata utile proprio per questo motivo: non si cancella nulla ma grazie al lavoro di Ranieri si sta capendo che non è tutto da buttare, scrive Il Messaggero.
Partiamo con le cose positive: segnare quattro gol (prima volta in stagione) quando giochi senza il centravanti (Dovbyk in tribuna, Shomurodov in panchina) non è da tutti. Al di là del fallo da rigore di Saud, figlio dell’inesperienza dell’arabo ad alti livelli, e del palo di Berisha a partita finita, il Lecce non ha mai tirato in porta. Ok, parliamo del Lecce e non del Real Madrid, ma è pur sempre un dato da sottolineare.
E poi: la ritrovata vena di Paredes, Mancini e Hummels, una Restaurazione applicata al calcio mai come adesso utile; la conferma del potenziale e dell’esplosività di Pisilli; la scoperta di due ali che da qui in avanti potranno, all’occorrenza, permettere di giocare a quattro (4-3-3, 4-4-2 o 4-2-3-1); la buona condizione atletica; il sorriso di Dybala anche in una serata dove non ha segnato ma ha dato l’idea di tornare a divertirsi con il pallone tra i piedi.
E ultima, ma non per importanza, la serenità con la quale la squadra ha reagito al gol. Andata negli spogliatoi con più di qualche fischio nelle orecchie, è rientrata in campo e ha vinto poi 4-1. Una sensazione simile era stata avvertita a Londra: gol subito dopo 3 minuti (anche in quel caso per un errore di un difensore), palla al centro e si era ricominciato a giocare come se non fosse accaduto nulla. Una tranquillità che porta la firma di Ranieri.
E con la quale si può affrontare anche temi più spinosi. Su tutti, le tre panchine consecutive di Pellegrini. Il tecnico è sincero quando continua a spiegare di volerlo preservare. E Lorenzo, pur masticando amaro, ha capito. Lo si è intuito dal sorriso e dallo scatto che ha fatto dalla panchina per esultare al gol di Mancini. Prima o poi arriverà il suo momento: la stagione è ancora lunga per cercare e trovare il riscatto.
Anche perché non è soltanto il Capitano ad essere sparito dai radar. Stesso dicasi per Baldanzi, Le Fée e Soulé: da gennaio all’estate i tre sono costati ai Friedkin la bellezza di 60 milioni, bonus esclusi. Proprio i Friedkin che con Ryan sabato in tribuna, hanno conosciuto i primi fischi della loro esperienza romana. Sessanta milioni spesi, poco meno della metà dei 132 sborsati da gennaio e senza contare gli altri che inevitabilmente dovranno essere messi sul tavoli per rinforzare la rosa a breve. Perché se non ci si vuole rassegnare ad una stagione anonima da metà classifica, questa squadra ha necessità di tre innesti.
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