Ha in testa una Roma che continui a muoversi all’interno del collaudato 4-2-3-1, Spalletti, imbottita di centrocampisti intercambiabili, capaci di levare punti di riferimento agli avversari, coprendo il campo con velocità e sincronia. Per questo motivo, preso atto della cessione di Pjanic, il tecnico spera che la società abbia la forza di non cedere nessun altro pezzo pregiato, vedi Nainggolan, che considera fondamentale per la riuscita del suo progetto. «Ho sentito Radja, mi ha promesso che non andrà via- fa sapere Luciano- anzi, era entusiasta e mi ha chiesto di continuare a giocare nel ruolo avanzato che gli ho cucito addosso e che gli consente di fare molti gol». Un trequartista atipico, il Ninja, alla Perrotta, per intenderci, in alcuni casi utilizzato come una sorta di centravanti nella seconda parte spallettiana della scorsa stagione. La Roma che verrà avrà attaccati alla difesa De Rossi e il ritrovato Strootman («Con lui siamo a posto, ha fatto vedere di essere pronto»), recupero fondamentale sulle cui spalle poggiare le speranze di competitività della squadra giallorossa. Poi i tre, Salah, Nainggolan ed El Shaarawy o Florenzi, con un passo in avanti Perotti, riferimento mobile che ha rappresentato l’arma in più per raggiungere il terzo posto qualche settimana fa. E Dzeko? Spalletti dichiara di voler ripartire da lui («Vogliamo ripartire da lui perché ha qualità importanti che non è riuscito a esprimere. Ci sta a cuore e vogliamo vedere qual è il suo massimo»), ma, in realtà, se dovesse arrivare un club pronto a sborsare 15 milioni, l’attaccante partirebbe.

Il segreto della formazione che ha in testa il tecnico toscano è quindi in un centrocampo che sconfini nell’attacco, per un tutt’uno dalla cintola in su che dovrà muoversi compatto e a memoria. Con un acquisto importante possibile solo se la Roma supererà i preliminari di Champions, restando al momento a disposizione Gerson e Paredes. Ma la possibilità di provare a fare una stagione da protagonisti, non può che passare dalla costruzione di una difesa forte. E, al momento, la linea a quattro è tutta da rifare. È in arrivo Mario Rui, sulla sinistra, con le possibilità ridotte ai minimi termini di vedere ancora Digne con la maglia giallorossa. Come alternativa, Emerson Palmieri. Sulla destra al momento c’è solo Florenzi, ma l’allenatore vuole un altro titolare (Van Der Wiel e Bruno Peres due dei nomi possibili). Al centro c’è Manolas, e si sta trattando Nacho col Real Madrid (Ruediger è infortunato e Castan verrà dato in prestito). È il reparto in cui Sabatini dovrà investire prima del ritiro di Pinzolo, per dare all’allenatore toscano la difesa definitiva su cui lavorare.

(La Repubblica – F. Ferrazza)



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