Josè Mourinho

AS ROMA NEWS JUVENTUS MOURINHO – Alla fine se ne torna a casa con un sorriso amaro, anche perché aveva sperato fino alla fine di poter festeggiare Capodanno in un modo diverso. Se però il risultato non è arrivato (ed in Serie A in cinque sfide il portoghese non è mai riuscito a vincere in casa della Juventus), José Mourinho si tiene la prestazione della Roma, scrive La Gazzetta dello Sport.

«Non è arrivato il risultato, è vero, ma sono contento per la qualità del gioco espresso e per la personalità messa in campo – ha detto il tecnico giallorosso –. Abbiamo creato più di quello che ci si aspettava, contro una squadra che si difende con un muro compatto e difficile da superare. Ma una cosa è certa, questa è stata una partita che potevamo vincere anche noi. Nel primo tempo, del resto, l’unica squadra in difficoltà è stata la Juventus».

Ed allora la Roma ci ha provato, soprattutto nel primo tempo appunto, quando ha palleggiato spesso nella metà campo avversaria, anche perché la Juventus gli lasciava il pallino del gioco per provare a colpire poi con le ripartenze. «Nei primi 45 minuti di gioco ci abbiamo messo più qualità noi – continua Mourinho . Abbiamo preso il palo con Cristante e creato molti problemi alla Juve con la posizione di Dybala e di Bove, che avevamo studiato appositamente. Ci è mancato solo il gol e dopo è arrivato invece il loro, con due rimpalli. E dopo è diventato tutto troppo difficile, loro giocano con il blocco basso, hanno gente come Danilo, Bremer, Gatti che sono tutti molto forti nei duelli individuali. E anche lo stadio è educato a queste partite, a difendersi per vincere perché per la Juventus conta solo vincere. Per questo abbiamo provato a segnare subito, lo sapevamo che un nostro gol avrebbe potuto cambiare un po’ tutta la partita. Ma sono contento della crescita dei ragazzi a livello mentale, a loro posso fare solo i complimenti per quello che hanno fatto in campo».

Anche se poi fuori la Roma continua a fare pochi risultati. «In casa siamo più forti, c’è l’Olimpico a spingerci, ma questa è una cosa che succede a tutti però. Ma serve rispetto per il nostro lavoro, andiamo avanti con tanti limiti e problemi. Ma abbiamo fatto una partita piena di coraggio contro una squadra che lotta per lo scudetto».

Con la sconfitta di Torino, quindi, in archivio va anche questo 2023. Un anno che lascia l’amaro in bocca a Mourinho per tanti motivi. «In condizioni normali sarebbe stato un anno ultrastorico per la Roma, con due coppe europee vinte in due anni, la Supercoppa e la Champions da giocare. Non so se il migliore in assoluto, ma sicuramente un anno da ricordare per sempre. Diciamo che il dio del calcio non ha voluto, preferisco dire così, anche se non è certo stato il dio del calcio a condizionare la nostra annata ma una serata molto infelice di un gruppo di arbitri di top livello. La Roma ha fatto una cosa straordinaria nel 2023. E meritava di vincere quella finale europea di Budapest».

La speranza, dunque, è tornare a giocarla alla fine di questa di stagione. «Siamo qualificati per il playoff, vedremo. E abbiamo anche l’altro obiettivo che è il quarto posto e la qualificazione alla prossima Champions League. In questo momento siamo a -5, dobbiamo restare agganciati alle prima in un momento in cui abbiamo tanti scontri diretti ed in cui una vittoria o una sconfitta può avvicinarci o allontanarci. E poi prendere più punti possibile con le squadre del nostro livello per provare ad arrivare quarti».

Infine l’emergenza difesa e quell’allarme rosso che sarà già evidente con la Cremonese, nella sfida di mercoledì prossimo in Coppa Italia. «Da ora in poi non avremo più Ndicka e forse con la Cremonese non potremo contare neanche su Mancini (pubalgia, ndr), che a fine primo tempo quasi non riusciva a camminare per il dolore. A vederlo soffrire mi veniva quasi da piangere. Ora però pensiamo solo a lavorare e a preparare la sfida con la Cremonese, una squadra di Serie B, ma che per me è quasi di Serie A. Cercheremo di migliorare quelli che abbiamo, non mi metto certo a piangere, ho deciso di andare avanti così. Se poi arriverà qualcuno dal mercato già per la sfida del 3 o per quella successiva con l’Atalanta bene, altrimenti andremo avanti così».



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