Il colpevole è indicato in Pallotta, “simbolo di una società incapace di gestire i suoi tesserati e in piena fase di scollamento con la tifoseria”, secondo una delle voci più amareggiate ascoltate ieri mattina in diretta radiofonica.
Il settimo posto in classifica allontana la Roma da Champions ed Europa League, restituendo alla città giallorossa la sensazione di essere nel pieno di una crisi ai limiti dell’irreversibile. “Pallotta pensa solo allo stadio e a fare business”, è il pensiero su Twitter di un ragazzo che scrive sotto l’account del club.
“I giocatori non si reggono in piedi, e sono tutti più scarsi di quello che si pensava”, un altro pensiero regalato in Fm nel pomeriggio. In pratica, nessuno (o quasi) si salva. Lo psicodramma di queste ore in casa Roma non è certo il primo stagionale, ma sicuramente il più buio, quello dal quale sembra davvero complicato riuscire a rialzarsi.
Domani sera, all’Olimpico, ci saranno circa 25 mila spettatori, per uno stadio lasciato a se stesso, con i tifosi sfiduciati e molto preoccupati per il futuro che li attende.
(La Repubblica – F. Ferrazza)
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