Rassegna stampa
I tre tenori: croce e delizia della Roma
ULTIME NOTIZIE AS ROMA PEDRO MKHITARYAN DZEKO – Si è molto discusso, dopo lo 0-4 subito a Napoli, dei problemi della Roma nel gestire gli scontri diretti. È lapalissiano: vincere contro le squadre più forti è più difficile che sgominare quelle deboli. Se non sei il Bayern Monaco devi studiare una strategia adatta al tuo obiettivo che, nel caso della Roma, è il quarto posto per rientrare in Champions League, non certo lo scudetto, riferisce il Corriere della Sera.
I dati del bilancio di ottobre parlano di un indebitamento finanziario salito a 393 milioni, grazie al finanziamento di 94 milioni erogato dalla nuova proprietà. La Champions è una necessità per poter fare programmi ambiziosi in tempi brevi, altrimenti si dovrà ricorrere a copiose plusvalenze e/o tagli strutturali.
Per entrare in zona Champions – Fonseca non ha mai parlato di altro – il tecnico portoghese si è affidato al tridente Dzeko-Pedro-Mkhitaryan: una garanzia in quanto a classe e qualità, ma che deve pagare un logico prezzo alla carta d’identità. Dzeko ha 34 anni, Pedro 33 e Mkhitaryan 31.
Fonseca può chiedere ai suoi tre tenori gol e assist: devono essere la punta di diamante della fase offensiva. Per ottenere da loro il massimo, però, non può chiedere anche di spolmonarsi nella fase difensiva. L’impegno non è mai mancato, ma le caratteristiche sono chiare e il turnover nelle gare più importanti non riguarda mai loro.
Contro avversarie meno forti, il gioco vale la candela. Contro le migliori si corre il rischio di avere la squadra spezzata in due contro attaccanti più bravi a sfruttare le occasioni che si presentano. Non è un caso che in tre big match – quelli contro Juventus (2-2), Milan (3-3) e Napoli (0-4) – la Roma abbia subito addirittura 9 gol, alla terrificante media di 3 a partita.
A nessuno piace perdere come è successo alla Roma contro il Napoli. È anche una questione di immagine (vedi l’espressione di Dan e Ryan Friedkin in tribuna al San Paolo). Fonseca, però, è un pragmatico: in campionato si incontrano più piccole che «big» e i punti in palio in ogni partita restano sempre tre.
La prossima, domenica alle 15 contro il Sassuolo, sarà importante per la classifica e interessante tatticamente. Il Sassuolo è la prima delle piccole o l’ultima delle grandi? E De Zerbi gioca quel 4-3-3 che Gattuso ha rispolverato con successo domenica sera. A Fonseca il compito di preparare la gara al meglio, partendo dall’impegno europeo contro lo Young Boys e sperando che Dzeko ritrovi una condizione accettabile.
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