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Rassegna stampa

Ibanez: la Roma ora scopre l’eleganza d’acciaio per frenare Belotti

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA IBANEZ – La vita, in fondo, è fatta anche di porte girevoli. Ad appena 22 anni, e nel giorno in cui è nata sua figlia Antonella (auguri!), Roger Ibanez può voltarsi indietro e capire che le scelte fatte sembrano davvero tutte giuste. L’Atalanta è stata in gamba a capire il suo talento e a portarlo in Italia dal Brasile. Forse, però, non ha creduto davvero nelle qualità del giovane difensore, visto che la cifra di cessione (è attualmente in prestito, ma l’obbligo di riscatto sarà per soli 8 milioni, più 2 di bonus, più il 10% su una eventuale futura rivendita) non è fantasmagorica.

La seconda porta girevole il brasiliano l’ha imboccata preferendo la Roma – che aveva una concorrenza in difesa molto alta – al Bologna, dove forse all’inizio avrebbe potuto giocare di più. Al netto dell’ultima, malinconica sfida fra le due squadre di domenica scorsa (1-5 il finale al Dall’Ara), adesso Ibanez è uno dei punti fermi della difesa giallorossa, il tutto certificato anche da un dato: le 111 palle recuperate che, come evidenzia il sito della Lega di Serie A, a parità di partite lo santifica come il migliore del campionato in questa speciale classifica.

Una boccata d’ossigeno per Paulo Fonseca che, in vista del match di domani contro il Torino, è alle prese con il difficile recupero di Mancini e Kumbulla. Morale: con la squalifica di Cristante causa bestemmia, non è escluso che a fianco di Smalling e Ibanez possano trovare posto uno tra Fazio e Juan Jesus, così come è probabile che in porta venga riconfermato Pau Lopez al posto dell’acciaccato Mirante. Insomma, ancora una volta l’allenatore portoghese sarà chiamato a ridisegnare la squadra, ma visto il rendimento recente non sembra affatto un problema.

Ma che Ibanez avesse la Roma nel suo avvenire per certi versi lo ha certificato anche il suo scopritore. Elias Sena, 44 anni, allenatore del Gremio Atletico Osoriense, primo tecnico del brasiliano, ha infatti raccontato: «Si presentò come regista, così lo schierammo lì. All’inizio lo vedevo impaurito, gli dissi di stare tranquillo e divertirsi. Lungo la sua carriera l’ho seguito passo passo, bastò un tocco d’esterno per convincermi a tenerlo. Se parlo di Roger mi viene in mente Falcao. La prima volta che l’ho visto in campo con quella tecnica e quel gioco pulito a testa alta quasi da volante, ho pensato che in campo ci fosse il nuovo Falcao».

Una investitura che a Roma vale un tesoro e che in fondo certifica quello che, nel calcio moderno, in tanti pensano, cioè che l’eleganza e l’efficacia difensiva possano andare a braccetto senza alcun problema. Fonseca ci crede. Per questo l’esame Belotti sarà l’ennesima prova di maturità richiesta a Ibanez.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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