Con un pazzo 3-1 l’Inter ribalta un k.o. che sembrava ineccepibile. Si è sull’1-0 per la Roma, ma poteva tranquillamente essere 4-0. Improvvisamente cambia tutto. Non è giusto il 3-1, non meritava di perdere la Roma, ma in questi giorni di rivoluzioni regolamentari c’è una cosa che non è cambiata: le partite durano ancora 90’. Soprattutto quando il ritmo è da Premier League d’agosto, e quindi sono da prevedere crolli nel finale.
La Roma aveva dominato in lungo e in largo, segnato un gol con Dzeko, preso due pali (Kolarov e Nainggolan) e una traversa (Perotti), sfiorato la goleada con altre occasioni clamorose, e per di più s’era procurata un possibile rigore (Skriniar su Perotti) non giudicato così dalla Var. Di Francesco deve correre ai ripari sull’asse destro: prima che sia troppo tardi. E prima che il gran lavoro di Nainggolan e Dzeko sia cancellato da errori individuali, soprattutto di una difesa tutto tranne che impermeabile.
La partita svolta al 20esimo della ripresa. C’era stata una bella partenza dell’Inter, presto spazzato via da una Roma aggressiva, veloce, cattiva. Padronanza quasi totale in ogni zona, cominciando dal centrocampo. Qui Nainggolan fa scomparire Vecino, Strootman è troppo per Gagliardini e mai Valero, schierato trequartista, riesce a spaventare De Rossi. Juan Jesus è il primo punto debole, non l’unico della Roma. L’altro, sulla stessa fascia, si chiama Defrel: lento, poche idee, impacciato. Poi Manolas non è mai aggressivo come sa, e Fazio non gioca più d’anticipo. Ridisegnata la Roma viene riscritta la partita e anche il risultato. Juan Jesus sbaglia rinvio innescando Candreva: Icardi è implacabile in area. Perisic affonda di nuovo sul lato del brasiliano (terzo assist di fila) e Icardi è un iradiddio. Negli ultimi minuti c’è spazio anche per Vecino che va a infilare un beffardo 3-1.
(Gazzetta dello Sport)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA