Rassegna stampa
Il benvenuto a Friedkin: 50 milioni per ricapitalizzare

NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – Per carità, c’è il ponentino, il Cupolone, il Colosseo e via magnificando le infinite bellezze romane, ma Dan Friedkin – quando tra oggi e mercoledì firmerà i precontratto che lo faranno diventare virtualmente il nuovo proprietario del club giallorosso – in attesa del «closing» –, troverà in riva al Tevere anche qualche crepa da dover mettere a posto.
Nulla di sorprendente, ovvio, visto che la «due diligence» portata avanti per tre mesi ha messo sotto i riflettori tutti i pregi e i difetti delle 12 società che compongono la galassia dell’As Roma, però psicologicamente sarà senz’altro un inizio in salita.
Infatti, dell’aumento di capitale di 150 milioni (130 circa destinato all’azionista di maggioranza, che detiene l’86,5% di azioni) varato a ottobre scorso, il presidente Pallotta finora si è fatto carico di 80 milioni. Perciò la prima mossa di Friedkin sarà quella di iniettare altri 50 milioni nelle casse.
Non è un caso che la semestrale approvata venerdì parli di «azioni necessarie a garantire un’adeguata gestione… finanziaria e dei fabbisogni di cassa». Di maniere ne sono esplicitate tre: andare avanti in Europa e centrare la zona Champions; versare nuove risorse da parte dell’azionista di riferimento e affidarsi al «trading» dei calciatori.
E ieri il d.s. Petrachi ha detto: «Il cambio al vertice, che sembrava imminente nei mesi di dicembre e gennaio, poi si è protratto. Quindi sicuramente non è stato semplice, soprattutto in sede di calciomercato, anche se alla fine mi hanno fatto lavorare. La società è stata sempre presente».
Detto che Nainggolan ieri ha ricordato come sia «difficile vincere cambiando ogni anno 4-5 giocatori», a Trigoria c’è chi riconosce a Pallotta l’onore delle armi. In estate infatti, quando la vendita del club non era all’orizzonte, il presidente aveva deciso di procedere appunto a un nuovo aumento di capitale piuttosto che fare plusvalenza con Zaniolo e Pellegrini, che almeno avrebbero portato 100-110 milioni.
L’obiettivo era quello di fare una specie di «all in» per ritornare in Champions, e vedremo se delle scommessa andrà in porto. In ogni caso, nei 9 anni della prima era statunitense, il patto di sindacato (composto da circa trenta persone) di cui Pallotta è stato il «front man», finora ha investito sulla Roma circa 280 milioni, e ne uscirà con una «plusvalenza» – da dividere in parti disuguali – oscillante intorno agli 80 milioni. C’è di peggio nella vita. E chissà se questo consolerà anche Friedkin, quando staccherà il primo assegno da cinquanta.
(Gazzetta dello Sport)
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