“Io non mi sento affatto schedata!”: parla il nuovo capo dell’Osservatorio del Viminale, la dottoressa Daniela Stradiotto, superpoliziotta, prima donna ad occuparsi del fenomeno-ultrà. La decisione del prefetto di Roma (un’altra donna, Paola Basilone) di dotare lo stadio Olimpico di un sistema di riconoscimento biometrico dei volti ha fatto e fa discutere.
“Questo sistema-spiega la Stradiotto-è stato deciso per le persone perbene che non possono che esserne rassicurate, vista anche la minaccia terroristica. Chi non ha da temere nulla, non ha motivo di sentirsi schedato”. Le telecamere ormai sono ovunque, all’estero più che in Italia. “E’ vero, se a Londra ti fermi dieci minuti davanti ad una stazione del metro vengono subito ad identificarti. Ripeto: io non mi sento affatto schedata per le nuove misure decise all’Olimpico e che, se servirà, saranno estese in altri stadi italiani. E’ una questione di onestà intellettuale: ricordiamoci cosa è succeso nei recenti attentati, purtroppo in giro ci sono tanti matti”.
C’è chi teme che questa decisione possa allontanare ancora di più i tifosi dallo stadio di Roma. “Non è vero: è un dato di fatto che le famiglie non vanno più negli stadi ma io voglio riportarle, non certo allontanarle. Io non sono contro gli ultrà: per me la parola ultrà non va assolutamente associata a comportamenti non in linea con le leggi. Ma sono assolutamente contro i banditi, a loro non verrà data tregua”. Lo scorso anno a Roma i tifosi di Roma e Lazio, almeno nelle frange più estreme, si erano ribellati contro le barriere nelle curve, e in molti, pur avendo l’abbonamento, non erano più andati allo stadio: ora le barriere sono rimaste, come era facilmente prevedibile visto che erano state volute dall’allora prefetto Gabrielli, ora a capo della polizia. Che faranno quest’anno gli ultrà? Ancora non si sa: in questura sono pienamente soddisfatti del nuovo sistema anche perché, sostengono, adesso le due curve, Nord e Sud, non sono più off limits. Sono facilmente controllabili, e sono diminuiti quei fenomeni di spaccio e di prostituzione (anche minorile) di cui aveva parlato Lotito. Inoltre, in questura sono convinti che questo sistema di riconoscimento facciale contribuirà a riavvicinare le famiglie negli stadi. Domani, mercoledì, la presidentessa dell’Osservatorio terrà la prima riunione stagionale: all’ordine del giorno, un sistema di lavoro da condividere con tutte le parti. Poi la discussione su alcuni episodi successi questa estate, tra cui la partita saltata a Pisa per volere di alcuni ultrà che hanno impedito ai giocatori di uscire dall’hotel che li ospitava. “Un episodio molto grave”, dice la Stradiotto: probabile che ci sia stata una carenza organizzativa, e di gestione dell’ordine pubblico, da parte della questura di Pisa. Poi, c’è stata l’inchiesta sui biglietti agli ultrà (anzi, ai delinquenti) di Torino: la presidentessa dell’Osservatorio elogia la Juventus, “sempre molto severa nei suoi comportamenti”. Ma l’ex dirigente juventino Calco potrebbe essere incriminato perché le responsabilità penali sono individuali.
(La Repubblica – F. Bianchi)
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