Aboudramane Diaby

AS ROMA NEWS DIABY – Dai campi di Trigoria all’arresto per spaccio. Dalla primavera della Roma allo scandalo delle plusvalenze gonfiate. La carriera di Aboudramane Diaby rischia di finire a 19 anni. Presto, ancor prima di iniziare, scrive La Repubblica.

Perché la parabola del difensore classe 2003, nato e cresciuto in giallorosso e finito da ragazzino in un maxi-scambio al Verona nell’estate del 2021, appare sfortunatissima. Difficilmente reversibile. Venduto per 2,5 milioni soltanto un anno e mezzo fa, ora vale 25 mila euro. Un centesimo del prezzo su cui indaga la procura di Roma.

La storia di Diaby è la chiara dimostrazione di come abbia funzionato il sistema su cui per anni si è retto il calciomercato italiano. Prendi un giovane, gonfiane il cartellino, spediscilo in giro per l’Italia e metti a segno un buon colpo in entrata per sistemare il bilancio a ridosso della chiusura del rendiconto annuale. Come scrive ora la Guardia di Finanza, in passato alla Roma l’andazzoavrebbe preso piede al punto da diventare una consuetudine. Un’abitudine in cui è finito Diaby.

Terzino sinistro o centrale, Aboudramane si è messo in luce nelle giovanili giallorosse a partire dal 2019. Fino ad arrivare nella Primavera allenata da Alberto De Rossi, padre di Daniele. Buona corsa, decisione nei contrasti. Una carriera ovviamente tutta da costruire. Tanti, infatti, sono i prospetti dei vivai che non mantengono le promesse. Che ogni anno si perdono prima tra le serie minori del calcio professionistico e poi spariscono.

Per Diaby, però, la sorte pare da subito favorevole. Un primo prestito lo porta al Verona, sempre nella primavera di un club di serie A. Il trasferimento diventa definitivo nel 2021: il valore del cartellino lievita fino a toccare quota 2,5 milioni di euro. Una stima che con il talento mostrato in campo c’entra poco.

È l’inizio della fine. Per la procura quella sarebbe una valutazione fittizia, buona per sistemare i bilanci. Il condizionale, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta, è d’obbligo. Certo è che Transfermarkt, la Bibbia online del calciomercato, ora valuta il ragazzo al massimo 25 mila euro.

Prestato dal Verona all’Imolese, in serie C, quest’anno Diaby ha messo insieme soltanto 135 minuti. Una partita in campionato (la sconfitta per 4-0 contro il Siena) e mezza con i giovani del club emiliano. Nulla di più. Fine dell’ennesima avventura e ritorno alla casa base.

O meglio, a Roma. Non a Trigoria, ma in un’aula della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio: lo scorso 2 marzo Diaby è finito ai domiciliari. Fermato dalla polizia a bordo di un’auto in affitto, il calciatore aveva droga e contanti: 160 grammi di hashish, 2 grammi di cocaina e 60 mila euro in banconote. Il 19enne era già stato pizzicato dalle forze dell’ordine nel 2022. Al secondo episodio, i giudici hanno deciso per l’arresto, ritenendo che il terzino abbia “ uno stabile inserimento nel mercato dello spaccio”.

Quando è stato fermato, Diaby era tutto preso a bloccare i suoi smartphone per impedire agli agenti di vedere con chi stesse comunicando e con la sorella minore trovata dalla polizia a gettare involucri di hashish dalla finestra di casa. Il finale più amaro per il campioncino valutato 2,5 milioni di euro.



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