Edin Dzeko

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini) Il 22 giugno 2017 la Roma ufficializzò la cessione di Salah al Liverpool, il 22 gennaio 2018 è stata la giornata chiave per il passaggio di Edin Dzeko al Chelsea. Sette mesi tondi tondi per smontare la seconda coppia-gol più prolifica di 90 anni di storia giallorossa, 44 reti e buonanotte ai suonatori. Buonanotte pure ai sognatori, inutile ragionare solamente di questioni tecniche quando è madre bilancio a far girare il mondo di James Pallotta. A gennaio – è questa la novità – e non certo in estate, periodo nel quale la Roma ha da tempo abituato tutti a importanti operazioni in uscita. E allora ecco fatto: Nainggolan posa il passaporto per la Cina e Dzeko (con Emerson) se ne va al Chelsea. Merito di una valutazione da 30 milioni di euro che ha spalancato le porte di Trigoria e di una telefonata di Antonio Conte che ieri mattina ha spostato la bilancia dell’affare.

IL RETWEET – Già, perché all’inizio della giornata Dzeko aveva confidato agli amici più vicini tutte le sue perplessità per il trasferimento. Nella sua testa c’era l’idea di restare a lungo a Roma, dove di recente aveva anche acquistato casa, magari spalmando l’attuale ingaggio fino al 2020 su un’altra stagione. Lo squillo di Conte, una chiacchierata con la moglie, comunque la prospettiva di tornare in un campionato come la Premier che gli è rimasto nel cuore, ma certamente anche la garanzia ottenuta dal Chelsea di un contratto fino al 2021, con uno stipendio ritoccato rispetto ai 4,5 più bonus garantiti da queste parti. Di questo Dzeko ha discusso ieri pomeriggio nell’hotel di Cornaredo che ospitava il ritiro della Roma, raggiunto dall’agente – e amico di famiglia – Silvano Martina, oltre che dalla sorella Merima. Trovando il tempo anche di ritwittare con gusto un dato Opta che sottolineava il suo coinvolgimento diretto in 64 gol della Roma, 18 in più di ogni altro calciatore. Nel frattempo a Roma il suo procuratore storico, Irfan Redzepagic, si incontrava con gli emissari del Chelsea. Dzeko ha detto sì, Emerson – l’altro anello di un affare complessivo da 50 milioni di euro più bonus – anche. Per l’ufficialità della doppia operazione mancano giusto alcuni dettagli sulla valutazione dei due cartellini, nella sostanza ieri si studiava solo come dividere le due operazioni per ottimizzare i bilanci di entrambi i club. Difficile che l’affare possa ormai saltare, l’interesse del Chelsea per Arnautovic è scena secondaria. Siamo agli ultimi metri della maratona, basta un amen per percorrerli ed ecco perché tutto fa pensare che oggi né Dzeko né Emerson faranno parte del gruppo che lascerà il ritiro di Cornaredo per la trasferta di Genova.

CHI ARRIVA – L’attacco della Roma sarà – domani e fino alla fine della stagione – tutto sulle spalle di Patrik Schick. Che sul ceco – o meglio, sul momento del ceco – il primo ad essere perplesso sia proprio Eusebio Di Francesco poco sposta. In fondo, questa è la via migliore scelta dalla società per proteggere l’investimento più oneroso della storia del club. Lui e Defrel saranno i centravanti, il sostituto in organico dal punto di vista numerico di Dzeko sarà invece un esterno offensivo mancino, quello cercato invano a lungo la scorsa estate. A Trigoria è stato offerto Sturridge, in posizione assai defilata però nelle preferenze di Monchi. Il d.s. spagnolo invece sta valutando il profilo di Gerard Deulofeu, in uscita dal Barcellona: la pista va seguita. Poi a Di Francesco sarà dato anche un esterno difensivo, possibilmente in grado di giocare su entrambe le fasce: il preferito è da tempo Darmian, ma il Manchester United per adesso fa muro alla richiesta di prestito. Dal Portogallo rimbalza l’interessamento per il giovane Diogo Dalot, terzino destro del Porto, classe 1999. Viaggio nel futuro, per il presente chiedere (anche oggi) a Di Francesco.



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