(Il Messaggero – M. Ferretti) L’urlo di Nakata e la mezza rovesciata di Montella. Qualcuno ha dimenticato? Accadde diciassette anni fa, ieri. A Torino, in casa della Juve. Due gol che consentirono alla Roma di Fabio Capello di ipotecare il suo terzo scudetto. Altri tempi, altra Roma. A Cagliari lo stesso obiettivo di allora, se non altro: la vittoria, per dare una spallata decisiva verso la zona Champions. Già, Montella. Quello che, secondo il suo amico fraterno Eusebio Di Francesco, calciava il pallone in un modo unico. Con una preparazione accuratissima e poi con un colpo spesso paragonabile a quello di un abile giocatore di biliardo. Più di precisione che di forza, insomma. Un po’ quanto fatto vedere, dopo una manciata di minuti della partita di Cagliari, da Cengiz Under, cioè colui che EDF – senza aver paura di esagerare – tempo fa ha avvicinato più di ogni altro proprio all’Aeroplanino per il suo modo di colpire il pallone. Eccolo, Cencio: stop, controllo e, oplà, magia con la mezza punta nell’angolo più lontano. Un chirurgo, più che un attaccante. Roma avanti contro un Cagliari costantemente alla ricerca dell’arrembaggio, con una mare di palloni buttati in ogni modo, alti o bassi, all’interno dell’area di Alisson.
BRUTTA E VINCENTE – Non una bella partita, ad essere sinceri. Molto tirata, questo sì, e con numerosi giocatori di Di Francesco assenti ingiustificati. Chissà, forse anche per via della formazione inedita, ma quasi obbligata, proposta dall’allenatore abruzzese. C’era curiosità per verificare come la Roma sarebbe tornata in campo dopo la delusione di Champions contro il Liverpool e, almeno nella prima frazione, si è vista una squadra lontanissima parente di quella che ha onorato fino alla semifinali la Coppa dalle Grandi Orecchie. Troppa gente a vagare in mezzo al campo, come se non avesse capito bene dove giocare. Non una bella Roma anche nella ripresa ma che, soffrendo fin troppo, ha comunque ottenuto quello che voleva. Il successo. Adesso, per avere la certezza di fare la Champions della prossima stagione, ai giallorossi basterà soltanto un punto nelle ultime due partite contro Juventus e Sassuolo. Due gare che addirittura potrebbe perdere a patto che la Lazio all’ultima giornata batta l’Inter all’Olimpico. Nell’attesa, vale la pena mettere in archivio le (poche) note positive della serata di Cagliari. Tipo, Cencio. Il suo gol da tre punti, a confermare quel paragone di EDF con l’Aeroplanino. Piano, però.
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