(Gazzetta dello Sport – L. Calamai) È la squadra del momento. Vola in Champions e si è ripresa il suo ruolo tra le candidate allo scudetto. Eusebio Di Francesco ha vinto la sua battaglia. Oggi la Roma è lo specchio delle sue idee e delle sue ambizioni. Il successo al Franchi per 4-2 contro la Fiorentina è un altro passaggio di crescita per il gruppo giallorosso, che conquista il 12° successo esterno di fila (5 in questa stagione sommati ai 7 della scorsa annata). Più fragile del solito in difesa -resta comunque la squadra meno battuta in campionato -, ma capace di trovare nuova linfa in quei giocatori che fanno parte della seconda fascia. Come Gerson, una scommessa dell’ex d.s. Sabatini rivalutato dal nuovo allenatore. Gerson ha dato lo strappo iniziale con una doppietta (per lui primi gol in A) frutto di due micidiali ripartenze. Due accelerazioni che la Fiorentina ha sopportato prima di inchinarsi alla superiorità degli avversari. Capaci di inserire in corso d’opera pezzi da novanta come Strootman, Defrel e quel Perotti che ha chiuso la sfida con un tocco elegante. Nonostante i tanti infortuni Di Francesco sta riuscendo nell’impresa di tenere vivo il doppio binario Europa-campionato proprio aggrappandosi a tutta la rosa. Sarà un’arma importante durante la stagione.
CHE PARTENZA – La Roma parte con Pellegrini, Gonalons e Nainggolan a centrocampo e dopo 5’ è già in vantaggio. Pressing vincente di Nainggolan e Gerson su un frastornato Badelj, palla in profondità per El Shaarawy che chiude il triangolo pescando in area il brasiliano che fa secco Sportiello. La Fiorentina però risponde subito. Bel numero di Gil Dias che trova libero Veretout: la conclusione del francese vale il pari. È una partita divertente, con continui capovolgimenti di fronte. Alla fine la statistica indicherà 41 tiri complessivi: un record per questo campionato. La Roma prova nuovamente a scappare. Simeone litiga con il pallone davanti a Alisson e sul rovesciamento di fronte Gerson lascia immobili Biraghi e Sportiello con un rasoterra che sembra un colpo di biliardo. La squadra giallorossa però ancora una volta non riesce a gestire il vantaggio. Kolarov e Florenzi soffrono le accelerazioni di Gil Dias e Chiesa, mentre Gonalons davanti alla difesa non è De Rossi. Gli avversari «entrano» con più facilità. Così nel finale di tempo la Fiorentina prima pareggia con un colpo di testa di Simeone poi centra un palo con Chiesa.
AFFANNO VIOLA – Nel secondo tempo, però, non c’è partita. La squadra di Pioli va subito in affanno fisico mentre dall’altra parte la Roma accelera, grazie anche ai nuovi innesti. I giallorossi tornano in vantaggio al 5’ con Manolas che devia di spalla da angolo e chiudono la gara nel finale con Perotti che mette in banca in delizioso assist di Nainggolan. In mezzo pochissimi sbandamenti. Anzi, la squadra giallorossa si gode la crescita di Kolarov sulla corsia di sinistra e un paio di strappi tutta potenza di Nainggolan.
NUOVA CONSAPEVOLEZZA – Per la Roma, quindi, è il 12° successo di fila in trasferta in campionato. Un record. Ma a parte le statistiche è evidente la presa di coscienza di un gruppo che dopo qualche sbandamento iniziale ora viaggia a 100 all’ora. Capace di non farsi frenare neppure da qualche prova sotto tono dei suoi giocatori più importanti. Stavolta, ad esempio, Dzeko non è arrivato alla sufficienza. Come il Faraone, sostituito a inizio ripresa e Florenzi spesso in affanno. E la Fiorentina? Anche stavolta, come era successo a Crotone, hanno steccato i giocatori più esperti, cioè Badelj e Astori. Un deluso Pioli può, in parte, consolarsi con la freschezza di Gil Dias e Chiesa, il gol del Cholito, la grinta di Veretout e il talento di Pezzella. Il vero colpo dell’ultima campagna acquisti. La Roma è di un’altra dimensione. La Fiorentina partecipa al campionato di A2 che metterà comunque a disposizione un posto in Europa. E pur con i suoi tanti problemini anche la squadra viola può corteggiarlo. Magari con qualche piccolo ritocco a gennaio.
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