Il diluvio e il sole salvano la Roma. La bomba d’acqua si scatena verso la fine del primo tempo, con la Sampdoria padrona del campo, e costringe l’arbitro Giacomelli ad allungare l’intervallo a 75 minuti, mentre si allaga mezzo stadio Olimpico e saltano le immagini delle pay-tv. Il sole è ancora una volta Francesco Totti, che ribalta la partita dimostrando che a 40 anni si può ancora essere i migliori, per distacco. Il presidente James Pallotta, nella peggiore delle sue numerose topiche, parlando di Totti disse che «il suo corpo non può più fare quello che gli dice la mente». Nulla di più sbagliato. Il Totti di ieri può giocare fin quando vorrà, perché ha una classe e una personalità che gli altri si sognano. E tutto nasce proprio dalla mente. Come ha detto a fine gara: «La testa ti aiuta in tutto, poi c’è la serenità che mi trasmette la mia famiglia. Quando sei libero di testa puoi fare tutto. L’ultimo anno da giocatore? Lo vivo serenamente, giorno per giorno. Se sto cosi, poi, perché devo smettere?».

Vista la partita di ieri — ma anche il finale della scorsa stagione, in cui il Capitano ha trascinato la Roma al terzo posto — Totti deve continuare e Spalletti lo deve usare di più. Come ha detto il tecnico «a Francesco non viene il piedino», trasformazione calcistica del «braccino» del tennista. La Roma è stata bella per 8’, nei quali è andata in gol con Salah (assist di Perotti) e si è divorata il 2-0 con El Shaarawy (tiro squinternato, a porta spalancata, su altro assist di Perotti). Poi i giallorossi sono scomparsi dal campo e la Sampdoria ha dominato, guidata da un eccellente Ricky Alvarez e da una semplice mossa di Giampaolo, che ha allargato Muriel a destra, per mandarlo in «uno contro uno» contro Bruno Peres. Così è arrivato il pareggio del colombiano (bella volée) e poi il raddoppio di Quagliarella, su errore collettivo della difesa giallorossa (Scszesny e Juan Jesus i più colpevoli). La Samp poteva chiudere il primo tempo con un vantaggio anche superiore, ma nel frattempo si è scatenato il diluvio che ha costretto l’arbitro Giacomelli a un lungo stop.

Come succede nel basket per la rottura di un tabellone o nel tennis quando piove, è sempre chi sta giocando meglio che perde la concentrazione. La Samp entrata nella ripresa si è fatta divorare dalla Roma fin dal primo minuto, con Strootman che ha tirato addosso a Viviano un pallone che era un gol fatto. Totti al posto di Perotti e Dzeko al posto di El Shaarawy hanno cambiato il volto alla partita. Il numero 10 ha portato la qualità che la Roma ha perso con la cessione di Pjanic e il bosniaco è stato l’unico a non farsi ipnotizzare dai miracoli di Viviano, pareggiando dopo aver scartato il portiere (16’ s.t.).

La Roma ha assediato l’avversario, ma è passata solo a tempo scaduto, su un rigore che i doriani hanno molto contestato. L’imperizia di Skriniar, che ha toccato Dzeko sul piede, quando non ce n’era alcun bisogno, ha indotto Giacomelli alla massima punizione. A Totti non è venuto il piedino, al presidente Ferrero sono venuti i 5 minuti: «Dzeko è un attore, gli farò fare un film». In realtà Giampaolo ha perso la partita anche per l’inquietante povertà delle tre sostituzioni: Dodò, Budimir e Skriniar. Ma la Samp gioca bene e con Praet può solo migliorare.

(Corriere della Sera – L. Valdiserri)



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