Tre allenatori, tre uomini piuttosto agitati hanno riempito la domenica. Dei calci di Allegri si è detto, mentre Sarri ne ha sferrati di più metaforici. Le partite alle dodici e trenta gli fanno schifo, ha dichiarato, e non capisce perché ci vada sempre di mezzo il suo Napoli. In realtà le grandi non vengono troppo coinvolte dalla gara all’ora dello spaghetto, ed è un po’ eccessivo credere che la Roma sia uscita dall’Europa League per colpa della Lega Calcio, semmai dovrebbe spiegarlo Spalletti, mica Sarri. E qui siamo al terzo uomo agitato. Non si comprende bene la sua strategia, a volte sembra voglia farsi mandare via da Roma, con la Juventus che lo corteggia. Anche se non si capisce perché la Juve dovrebbe scegliere un tecnico che in Europa non ci prende mai, visto che è quello il territorio di riferimento bianconero. Semmai sorprende la pervicacia con cui la Roma tenta di rovinarsi la vita, quasi sempre riuscendo nell’impresa. Un prolungato disagio d’ambiente, assolutamente non richiesto e neppure in sintonia con un gioco spesso luminoso, con stagioni forse non vincenti ma neppure disastrose, a parte l’urticante Europa. Avvio complicato col Sassuolo. Poi ha risolto la tecnica, anche se la tattica di Eusebio Di Francesco, emozionatissimo ex, conferma quanto sia bravo questo giovane allenatore.
(La Repubblica)
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