NOTIZIE INFORTUNIO ZANIOLO – Il giorno dopo è ancora buio. Dopo la certificazione della rottura del legamento crociato anteriore al ginocchio sinistro, di luce in fondo al tunnel Nicolò Zaniolo non ne vede. Troppo freschi i ricordi del calvario che ha dovuto sopportare per riprendersi dal medesimo infortunio occorsogli solo a gennaio scorso al ginocchio destro, perché possano fare da trampolino verso una nuova rinascita. Per la prima volta Nicolò, a 21 anni, ha paura. Non paura di non tornare a giocare, ma di non poter essere più quel prospetto di fenomeno che è apparso dal giorno della sua apparizione nel calcio dei grandi.
Eppure ieri mattina il professor Pier Paolo Mariani, che lo ha operato il 13 gennaio scorso ed è stato il primo a valutare gli esami strumentali a cui Zaniolo si è sottoposto presso la clinica Villa Stuart, lo ha incoraggiato subito: «È successo anche ad altri campioni di dover subire interventi del genere – gli ha detto – per questo sono convinto che tornerai più forte di prima». È lo stesso concetto che il medico della Nazionale, Andrea Ferretti, ha spiegato allo stesso Nicolò.
«La frequenza di un infortunio all’altro ginocchio non è bassa – ha detto a Trs – e così gli ho ricordato un precedente illustre: Carlo Ancelotti». Tutto vero, ma adesso davanti c’è la traversata nel deserto. I tempi di recupero per rivederlo in campo sono i soliti, sei mesi (forse di più), ma anche se la sala operatoria è stata fissata per stamattina, è possibile che l’operazione slitti. O anzi, che si faccia da un’altra parte. Si sta valutando, infatti, di spedire il giocatore a Pittsburgh dal professor Freddie Fu, che due anni fa ha operato Riccardo Calafiori.
In questo senso, la famiglia si è presa 2-3 giorni di riflessione e la Roma si è messa sulla stessa lunghezza d’onda. Contattato negli Stati Uniti, infatti, anche la famiglia Friedkin ha detto di valutare con calma quale possa essere la soluzione migliore per il giocatore, che sta ricevendo consigli vari da tante persone del mondo del calcio.
Anche se già alla fine della partita con l’Olanda si preannunciava bufera, quando Zaniolo ieri mattina – dopo la visita a Villa Stuart (in cui mostrava solo una leggera zoppia) – ha scritto il suo post, è cominciato il profluvio di messaggi. «Per tutti quelli che mi stanno chiedendo come sto – ha scritto Nicolò – stamattina ho svolto le visite di rito che hanno evidenziato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Ringrazio tutti quanti, sia tifosi della Roma che non, per il supporto. Tornerò presto».
Stavolta, però, l’umore è differente, nonostante che, dal c.t. Mancini a presidente federale Gravina, fino al capitano Bonucci, tutti si siano stretti intorno a lui. Il commissario tecnico infatti ha scritto: «Forza Nicolò! Ti aspetto in campo più determinato che mai». Ma in questo momento chi lo aspetta più di tutti e chi si sente in prima linea è la Roma, che è pronta a dare presto dei concreti segnali di rinnovata fiducia al ragazzo.
Il club lamenta sfortuna, soprattutto visto la cautela che Fonseca sta attuando nei suoi allenamenti, mentre in Nazionale hanno accelerato di più. Certo le 19 rotture di legamenti crociati occorsi dal 2014 a 15 giallorossi paiono rendere Trigoria maledetta. Il professor Grassani, ieri a Radio Kiss Kiss, ha spiegato i diritti delle società: «Si può ipotizzare che ci sia un primo club, la Roma in questo caso, che denunci la Uefa o la Fifa e chieda un risarcimento diretto non coperto dalle assicurazioni. Prima o poi qualcuno potrebbe fare giurisprudenza in tal senso e preferirei essere tutta la vita dalla parte del club.
La Fifa comunque garantisce un’assicurazione per massimali che va fino a 7 milioni e mezzo per giocatore con una serie di criteri. Risarcimenti che vanno alla società sia per un danno tecnico che patrimoniale. Ovvio, però, che il valore di un Messi sarebbe di molto superiore». E anche quello di Zaniolo, anche se la Roma non sembra intenzionata a muoversi sul piano legale su questo fronte, che peraltro ha avuto infiniti precedenti. La società, comunque è assai vicina a Zaniolo.
Ieri il ceo Fienga è andato a trovarlo e la stessa famiglia Friedkin, una volta informata, è stata dispiaciutissima. Come segnale di vicinanza, è possibile che a ottobre si proceda lo stesso al rinnovo di contratto del giocatore, che andrebbe a guadagnare 3 milioni più bonus. Ma al momento, tutto appare secondario davanti alla salute e allo sconforto di Nicolò. Il primo giorno di resurrezione deve ancora cominciare.
(Gazzetta dello Sport)
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