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Rassegna stampa

Il futuro di Bove in Serie A: tra speranze e limiti del protocollo medico

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AS ROMA NEWS FIORENTINA BOVE – Il destino calcistico di Edoardo Bove è ancora in bilico. Dopo il grave malore accusato in campo lo scorso dicembre contro l’Inter, il centrocampista della Fiorentina – in prestito dalla Roma – attende di conoscere se potrà tornare a giocare in Serie A. Come riportato da Il Messaggero, la questione ruota attorno ai protocolli medico-sanitari italiani, considerati tra i più rigidi al mondo, ma che potrebbero essere oggetto di revisione per consentire un ritorno in campo ai calciatori che, come lui, hanno subito un arresto cardiaco.

L’apertura di Abodi e il confronto con la Premier League

Un piccolo spiraglio è stato aperto dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, che a Sanremo ha dichiarato:
“Voglio capire se c’è modo di rivedere i protocolli medico-sanitari italiani e se ci possano essere soluzioni che consentano anche a chi ha avuto il suo problema di tornare in campo.”

Il riferimento è chiaro: in Premier League, Christian Eriksen è tornato a giocare dopo il dramma vissuto agli Europei del 2021, grazie a regolamenti meno restrittivi. Tuttavia, i numeri evidenziano che il protocollo italiano è tra i più sicuri al mondo, con un’incidenza di un morto ogni milione di persone, rispetto alla media internazionale di uno ogni 100.000. Proprio per questo, nei giorni scorsi, dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) è arrivata una chiamata dall’Inghilterra per prendere spunto dalle rigide norme italiane.

La valutazione medica in corso: non è solo una questione di defibrillatore

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il problema principale non è il defibrillatore impiantato a Bove, ma la patologia che ha causato l’arresto cardiaco. Gli specialisti stanno effettuando analisi approfondite per determinare se esistano malformazioni genetiche preesistenti, non emerse prima dell’incidente.

Secondo il protocollo attuale, la presenza di un pacemaker non esclude automaticamente l’idoneità sportiva, a meno che non siano rilevati rischi gravi o il pericolo di scariche elettriche dovute al contatto fisico, un elemento cruciale per un calciatore. Inoltre, anche con un defibrillatore, l’adrenalina e lo sforzo fisico intenso possono incidere negativamente su fibrosi o cicatrici cardiache preesistenti.

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Le analisi su Bove sono in corso ormai da quasi tre mesi all’ospedale Careggi di Firenze, ma senza un responso definitivo non potrà tornare in campo.

Il futuro di Bove tra Roma e Fiorentina: cosa accadrà?

A giugno scadrà il prestito con la Fiorentina e Bove dovrebbe tornare alla Roma, ma il suo futuro è incerto. La speranza è che il confronto tra il ministro Abodi e la FMSI possa portare a una revisione del regolamento, considerando la sicurezza e i progressi della medicina sportiva.

Per ora, il centrocampista resta sospeso tra il desiderio di tornare a giocare e un protocollo che mette la salute prima di tutto. Lo stesso Bove, sul palco di Sanremo, ha citato Lorenzo il Magnifico: “Di doman non v’è certezza.” Un modo per dire che il suo destino calcistico è ancora tutto da scrivere.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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