Per una difesa che nelle ultime quattro partite ha incassato tra campionato ed Europa League appena un gol (purtroppo pesante, quello di Higuain a Torino sabato scorso), c’è un attacco che non segna più. Singolare per quello che sino a un paio di settimane fa era il miglior reparto offensivo del torneo e che tuttora ha in rosa il capocannoniere del campionato (raggiunto però da Belotti e Icardi). Non che la Roma non abbia comunque trovato la via della rete (2 volte con Nainggolan e una con Strootman) ma dalla gara interna con il Pescara (27 novembre) Dzeko, Salah, Perotti e El Shaarawy si sono bloccati. Se l’egiziano è stato infortunato, la flessione degli altri tre è apparsa evidente, tanto che l’ex milanista è rimasto escluso dal match contro la Juventus a favore di Gerson.
FATTORE MOMO Sarà che sinora aveva abituato sin troppo bene ma il fatto che Dzeko sia a secco da quasi un mese fa è sorprendente. Lo è ancor di più il fatto che, escluso il derby dove ha fallito due palle-gol importanti, nelle restanti due gare (con l’Astra Giurgiu ha giocato infatti soltanto i 20 minuti finali) non ha quasi mai tirato in porta. Una conclusione verso Donnarumma, nessuna dalle parti di Buffon. Se è vero che l’asticella degli avversari si è alzata (Juventus, Milan e Lazio occupano le primissime posizioni in classifica) è inevitabile constatare come l’assenza di Salah sia pesata oltremodo. La velocità dell’egiziano è certamente fondamentale per ribaltare l’azione in contropiede ma la facilità di rientrare col sinistro e propiziare i tagli o le sponde di Dzeko non è un elemento da sottovalutare. Il dato degli assist totali confezionati da Momo (13) è lì a confermarlo. Un frenata che deve preoccupare in ottica coppa d’Africa. Quella di domani sera sarà l’ultima partita di Salah che poi sarà impegnato nella competizione con l’Egitto. Se dovesse andare avanti nel torneo, c’è il rischio che possa saltare 5-6 partite di campionato. Non poche. O Lucio recupera El Shaarawy oppure il ricorso al mercato è inevitabile. Gomez aspetta soltanto una chiamata.
ANCORA GERSON Per domani sera invece, Spalletti si ritrova con la rosa ridotta all’osso. Manolas è out, Paredes non recupera, De Rossi – nonostante nella giornata di ieri sia stato sottoposto ad accertamenti strumentali che hanno escluso la presenza di lesioni muscolari al polpaccio sinistro – è in forte dubbio e potrebbe al massimo andare in panchina, come Totti. Vicino a Strootman potrebbe quindi trovare spazio Gerson, a meno che Nainggolan (anche lui non al meglio per un problema al soleo) non arretri vicino all’olandese. Ma poi, gioco-forza, dovrebbero essere schierati 4 attaccanti (rientrato l’allarme per Dzeko, ieri regolarmente in gruppo) e con un avversario come il Chievo, abilissimo nelle ripartenze, potrebbe diventare controproducente. Si profila uno stadio Olimpico per pochi intimi: sarà una serata con poco più di 20mila spettatori.
(Il Messaggero – S. Carina)
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