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Rassegna stampa

Il grande mistero della Roma: Dottor Fonseca o mister Hyde

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Il dottor Fonseca ha vinto cinque delle sei partite di Europa League a eliminazione diretta (due contro Sporting Braga e Shakhtar Donetsk, una contro l’Ajax) e ne ha pareggiata una con gli olandesi così in semifinale. Mister Hyde ha conquistato un punto nelle ultime tre giornate di campionato e ha questo ruolino di marcia nelle ultime sette: quattro sconfitte, due pareggi e una sola vittoria, scrive il Corriere della Sera.

I tifosi della Roma, ormai, possono soltanto sperare che questo mistero di una squadra dai due volti completamente diversi vada avanti fino al termine della stagione. L’unica speranza di entrare in Champions è ormai affidata alla vittoria dell’Europa League. Il distacco dal quarto posto è ormai di 11 punti e la squadra – con il suo allenatore per primo – ha mollato il campionato.

Tra Benevento (0-0), Parma (0-2), Torino (1-3) e Cagliari (2-3) è stato conquistato un solo punto. Con l’en plein la Roma sarebbe a 66 con Juve e Napoli. Ma anche con un percorso più «normale» – tipo vittorie con Benevento e Parma, pareggi con Torino e Cagliari) sarebbe a 62 e ancora in lotta. Fonseca, invece, ha deciso di utilizzare la Serie A per cercare di recuperare gli infortunati in vista della semifinale contro il Manchester United.

Un azzardo? Un errore? Una tattica perfetta? Lo dirà il campo, ma così come il campo ha già detto che le sconfitte in campionato sono già dieci (nove senza lo 0-3 a tavolino contro il Verona), che i gol subiti 51 (48 sul campo), che il distacco dall’Inter caposta è di 24 punti e che in dieci confronti diretti con Inter, Milan, Napoli, Juve e Lazio sono stati fatto solo 4 punti su 30 disponibili. Una Caporetto che può essere cancellata solo vincendo l’Europa League.

Si dice spesso che nel calcio contano le motivazioni ed è lapalissiano che sia più eccitante per un calciatore giocare a Old Trafford che allo Scida, ma l’impressione è che la differenza di rendimento tra la Roma della Serie A e la Roma dell’Europa League sia anche questione di tattica. Nel nostro campionato, tutti gli allenatori studiano nei minimi dettagli come mettere in difficoltà l’avversario, tanto più se è una squadra più forte della loro.

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Così D’Aversa ha messo Mihajla e Man molto larghi per cercare di limitare il gioco della Roma sulle fasce e Semplici ha utilizzato per la prima volta insieme dall’inizio Simeone e Pavoletti, più Joao Pedro trequartista, per marcare praticamente a uomo i tre centrali difensivi della Roma in fase di impostazione.

In Europa League, invece, squadre come Sporting Braga, Ajax o Shakhtar Donetsk si fidano completamente del loro gioco. Solskjaer, come sincerità ai confini della maleducazione, ha detto di conoscere poco la Roma anche se sa che ha buoni calciatori. Il Manchester United giocherà il suo calcio, in maniera quasi automatica. Così come il suo allenatore, al contrario di Fonseca, nella partita prima della sfida di Europa League non ha fatto ricorso a un particolare turnover.

Sottovalutare la Roma potrebbe essere la trappola nella quale lo United rischia di cadere. E Fonseca, magari, avrà un asso nella manica da giocare. Tattico. Riportare Cristante a centrocampo, ad esempio. Se non ci fosse l’assenza di Mancini (squalificato) sarebbe la soluzione allo scarso momento di forma sia di Diawara che di Villar.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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