Rassegna stampa
Il grande vuoto. L’Olimpico non si riempie più, la Roma chiede aiuto ai tifosi
NOTIZIE AS ROMA OLIMPICO – La Roma torna sul podio. E – anche se ancora molto lontana – risente la musichetta della Champions. Entusiasmo ritrovato quindi, ma non allo stadio.
O almeno non completamente visto che l’Olimpico continua ad avere numeri non da Champions e non in linea con i risultati di Zaniolo e compagni. Anche nel big match contro il Napoli il dato è stato ben al di sotto delle aspettative: 34.502. Tutto sommato però in linea con quella che è la media stagionale giallorossa (36.370 di cui 18 mila abbonati).
Pochi, quasi il 50% in meno rispetto ai dati di 15 anni fa. I tifosi romanisti si contendono la 4°posizione proprio con la Lazio (36,838) che storicamente ha sempre fatto registrare meno spettatori allo stadio. Il calo c’è stato un po’ ovunque, ma a Roma così come a Napoli è eclatante. L’Inter ad esempio ha una media di 64 mila spettatori, il Milan 52 mila mentre la Juve fa registrare sempre il tutto esaurito (39 mila e 650). Poi Lazio, Roma, Fiorentina (35.728) e Napoli (35.636).
A Fonseca ora serve un tifo da Champions, ma basteranno i risultati o le tante iniziative del club? Tra le varie cause legate al calo dell’affluenza se ne registrano in particolar modo tre
UNO STADIO SCOMODO L’Olimpico, che può vantare il fascino del Foro Italico, non è mai stato perfetto per il calcio: curve troppo distanti dal campo, visibilità ridotta e parcheggi lontanissimi. Problemi risolvibili con lo stadio di proprietà come avvenuto in Inghilterra o a Torino. Olimpico scomodo quindi soprattutto da quando sono entrate in vigore le leggi che impongono maggiori e più prolissi controlli, divieto di transito in alcune aree e impossibilità di tenere in custodia passeggini o ombrelli.
RINCARO BIGLIETTI A pesare maggiormente è l’aumento dei prezzi in un momento di crisi. Contro il Napoli la curva costava 40 euro, il doppio rispetto a 10 anni fa anche se la Roma ha intrapreso la via della fidelizzazione favorendo i costi in fase di abbonamento e non in fase di prevendita singola. Un rincaro che interessa tutti i club ma che spinge sempre più persone (soprattutto famiglie) a preferire la tv allo stadio. Proprio in Sud i Fedayn sabato scorso hanno esposto uno striscione: “Prezzi popolari per settori popolari”.
MANCANZA DI SIMBOLI Gli ultimi, e unici, due sold out in campionato sono arrivati a Roma-Genoa con l’addio di Totti e Roma-Parma con quello di De Rossi. Non un caso. I tifosi si sono disaffezionati al club che ha perso le sue bandiere più importanti e fatica a mantenere i campioni per più di 3-4 anni. L’entusiasmo portato da Fonseca è importante, ma è fondamentale dare continuità.
(Leggo)
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