(Il Messaggero – M. Ferretti) Come da copione, la Roma parte attaccando sotto la Nord. Da anni, cioè da quando c’era Francesco Totti a scegliere il campo, va avanti questa tradizione, cioè giocare il secondo tempo guardando la Sud. Il Capitano voleva così: si sentiva più tranquillo nell’avere costantemente lo sguardo rivolto verso la propria gente nella parte più delicata della partita. E oggi che lui è in tribuna, si fa ancora così. Non da copione, invece, la Roma in campo senza neppure un italiano. Undici stranieri, il belga Nainggolan con la fascia di capitano a rappresentare e guidare compagni di altre otto nazionalità. Era già capitato (in casa del Chelsea, ad esempio), ma la faccenda fa sempre un certo effetto. Perché la Roma, come si sa, è una squadra a parte, con un’anima profondamente radicata nella città. Una squadra chiamata comunque a dare continuità alla vittoria di Torino, firmata dal serbo Kolarov. E, forse qui come da copione, è stato proprio lui a dare uno scossone alla partita, conquistando con mestiere il calcio di rigore trasformato da Perotti per il vantaggio giallorosso.
RIECCO IL CIUCCIO – Perotti segna dal dischetto e va a recuperare in fretta il pallone nella porta di Cordaz per ficcarselo sotto la maglietta: da pochi giorni ha saputo che diventerà padre per la seconda volta, eloquente la dedica amorosa (con tanto di ciuccio) per la moglie Julieta. Sei volti nuovi rispetto a Torino, a conferma del trend tanto caro a Eusebio Di Francesco, un tecnico che punta ad avere sempre tutti a vera disposizione. La Roma, all’ennesima partita ogni pochi giorni, va al piccolo trotto, l’esordiente Karsdorp ogni tanto prova a sgommare ma il Crotone fa muro (mobile) al limite della propria difesa. Poco spettacolo, ad essere sinceri, ma altri due pali giallorossi tanto per cambiare; dentro un altro straniero, poi anche due romani per un finale di partita inaspettato, con il Crotone arrembante fino all’ultimo secondo. Roma visibilmente stanca, anche psicologicamente (tutto normale?) ma vittoriosa, e questo conta quando ci sono di mezzo i tre punti. La prestazione non resterà negli annali del calcio, ma per la terza volta in questo campionato (la seconda di fila) la squadra di Di Francesco porta a casa il successo con l’unoazero. Minimo scarto, si diceva una volta, e porta (ancora) inviolata. Non male, per ora.
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