Chris Smalling

AS ROMA NEWS INTER SMALLING – C’è un segreto in questa Roma che sembra fatta di acciaio. Un segreto che fa parte del dna classico delle squadre di José Mourinho e che la Roma ha trovato di colpo in quell’ermeticità difensiva che la contraddistingue oramai da due mesi a questa parte, scrive La Gazzetta dello Sport.

Due mesi in cui la Roma ha fatto sempre risultato, anche grazie al fatto che ha subito appena 6 gol in 11 partite. Una media-gol per le reti subite di appena 0,55, esattamente la metà di quella stagionale di Mourinho, che invece si attesta a 1,17 (sono infatti 55 le reti incassate dai giallorossi in 47 partite complessive, tra campionato e coppe).

Insomma, la Roma che vola in Conference e sogna anche di soffiare in extremis la Champions League alla Juventus nasce proprio qui. Ed ha un suo paladino difensivo, un uomo che gestisce il reparto in maniera ottimale e gli ha regalato una solidità prima sconosciuta e che risponde al nome di Chris Smalling.

Il difensore inglese, infatti, è un fattore assoluto della retroguardia romanista, ma anche uno degli uomini che offre un salto di qualità a livello di personalità alla squadra. Se la Roma dietro non balla più, il merito è anche suo. Certo, quando si prendevano tanti gol non è che lui fosse esente da colpe, spesso in campo c’era anche lui, ma nel frattempo Smalling e la Roma hanno registrato i giri a dovere. E Chris è diventato quasi insuperabile, un muro, come dimostrano anche le statistiche.

Il centrale inglese, infatti, è il giocatore che vince più duelli in assoluto in tutta la Serie A, esattamente il 77,39%, davanti alla coppia del Genoa formata da Morten Frendrup (69,81%) e Leo Ostigard (68,87%). Un dato importante, soprattutto se proiettato alla sfida di sabato prossimo a San Siro, contro l’Inter, dove probabilmente Smalling se la dovrà vedere da vicino con l’ex compagno di squadra Edin Dzeko. Una sfida che vivrà di duelli personali, di marcature e anticipi per quanto riguarda Chris. Ed in cui Smalling vuole uscire vincente proprio nel duello, per dare continuità alle sue prestazioni, ma anche a quelle della Roma (che in campionato ha una striscia positiva di ben 12 partite).

In queste ultime 11 partite giocate dalla Roma, tra l’altro, i giallorossi hanno chiuso la propria porta in ben sei occasioni. Tante, più del 50%, che poi è sinonimo di garanzia a livello difensivo. E non è neanche un caso che Rui Patricio sia il secondo portiere per clean sheet piazzati finora in questo campionato, in tutto 13, appena uno in meno di Samir Handanovic, in una sfida a distanza che si ripeterà proprio sabato, in Inter-Roma. Ma con uno Smalling così davanti a te è anche più facile sentirsi al sicuro. Il bello dell’inglese, infatti, è che riesce anche a regalare serenità e tranquillità a tutto il reparto, fattispecie che poi si trasforma in certezze ed autostima.

Insomma, il leader della retroguardia giallorossa è proprio lui e non potrebbe essere altrimenti, considerando esperienza, qualità e carisma. Smalling di solito si piazza in mezzo alla difesa, gestisce gli altri due centrali che giostrano al suo fianco ma aiuta anche i mediani nelle marcature e nei raddoppi sulle punte. Spesso accorcia verso l’alto, alza il baricentro, per sfruttare anticipo e capacità in marcatura. Insomma, il suo è un calcio pulito ma efficace.

Come dimostrano anche le altre statistiche del suo campionato: Chris è uno che vince tantissimi contrasti (89, a dispetto dei 26 persi), non commette quasi mai fallo (appena 8 in questa Serie A) e di testa è quasi una sicurezza (46 i duelli aerei vinti, solo 11 quelli in cui ha ceduto). E poi ci sono i palloni recuperati (90) e quelli intercettati (24). Di fatto Smalling è uno che si fa sentire in fase difensiva, ma sa anche spezzare l’azione ed in caso rilanciarla.

Certo, la fase di transizione spetta poi ad altri, spesso e volentieri ai mediani (Cristante, Oliveira, Veretout o Mkhitaryan, quando l’armeno gioca in quella posizione), mentre a lui va il compito di recuperare il pallone. Ma l’efficacia, alla fine, è sotto gli occhi di tutti. Ed è anche per questo che la Roma sta ragionando sul rinnovo del contratto, con un accordo che va in scadenza a giugno del 2023. L’idea è di allungarlo di un anno, magari spalmando anche parte dell’ingaggio attuale (3,5 milioni di euro). Del resto, un muro così è meglio non farselo sfuggire.



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