Serviva vincere e i tre punti pesantissimi arrivano puntuali all’Olimpico al termine di una partita non bellissima che Roma e Milan non volevano assolutamente perdere. Il verdetto finale lo scrive Nainggolan che rimette le cose al loro posto e lancia i giallorossi all’inseguimento della Juventus capolista. Un perla nella ripresa incornicia una serata quasi perfetta nella quale il belga gioca un ottimo secondo tempo (meno bene nel primo) a conferma che alla fine la differenza la fanno i giocatori… o meglio certi giocatori. Ma la Roma ha faticato non poco, dimostrando come le scorie del derby siano rimaste, se non nella testa, almeno nelle gambe: paradossalmente la Lazio ne è uscita meglio. In campo comunque nessuno sconto per i milanisti nonostante le finte smancerie della vigilia tra i due allenatori (lì in mezzo era rimasta qualche nuvola grigia) e le battute con retrogusto velenoso spazzate via dal fischio di inizio di Mazzoleni.
La Roma continua a soffrire l’assenza di Salah almeno quando parte in velocità e fatica contro le scelte tattiche di Montella che azzecca l’inserimento di Suso dietro le linee: mossa che manda in bambola la retroguardia giallorossa: una spina nel fianco che fa perdere riferimento ai reparti arretrati di Spalletti &Co.. Poi, quando la squadra di Spalletti capisce, esce fuori e inizia a fare la differenza: la perla del Ninja vale l’intera posta e l’appellativo di anti-Juve. Ma sabato prossimo allo Juventus Stadium le parole conteranno poco e i giallorossi (forse orfani anche di Peres ennesimo infortunato) dovranno mostrare di poter fare la differenza anche contro la squadra che ha monopolizzato l’ultimo lustro di calcio nostrano. Altrimenti sarà stato tutto inutile perché i secondi posti non riempiono la bacheca, ma fanno solo aumentare i rimpianti.
(Il Tempo – T. Carmellini)
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