(Il Messaggero – A. Angeloni) Era il 12 dicembre del 2016, quando la Roma batteva il Milan in casa: 1-0 gol di Nainggolan. Il Ninja spopolava e che in quel periodo giocasse da trequartista era un dettaglio. Spopolava perché aveva una forza fisica e mentale sopra la media, sopra chiunque: intenso a metà campo e decisivo in zona gol (14 totali). Non ha deciso solo quella di partita, il Ninja. Quello passato è stato il suo campionato, quello lo ha portato ad avere addosso gli interessi di svariati club, tra i più importanti, in Europa. Lui, forte di un doppio rinnovo contrattuale in poco più di un anno, si è sposato con la Roma e non la voleva più lasciare («se non mi cacciano, resto qui a vita», ha detto recentemente). È passato poco più di un anno da quella partita con il Milan, guardi oggi Nainggolan (sempre contro il Milan) e quasi ti esce la lacrima. A tanti esce: alla società che non ha forzato la mano sulla sua (eventuale/possibile) cessione, ai tifosi che hanno smarrito il loro guerriero e a lui stesso che, guardandosi allo specchio, non si riconosce più. E non c’entra niente il ruolo.
IL NUOVO CHE INDIETREGGIA – Contro il Milan, ieri sera, Radja si è presentato vestito a nuovo: senza cresta, completamente rasato. Senza sfarsi, insomma. Vediamo se nuovo look corrisponde a nuova vita, avrà pensato. E lo abbiamo pensato/sperato un po’ tutti, specie Di Francesco, che sta affogando senza aver quasi mai potuto contare a pieno su di lui, né in termini di prestazione né per i gol. Nainggolan – nei primi minuti con i rossoneri – ce la mette tutta, corre, sbaglia, intruppa, sembra tornato il pittbull di un tempo. Invece niente, arriva Kessie e gli spacca un dente. Ci mancava pure questo. La partita, quasi, finisce lì. A dicembre c’è stato il video della festa poco sobria, poi i cinesi stavano per portarlo via da Roma. Tutte questioni che hanno inciso sulla testa del calciatore, anche se la verità è che dal gol nel derby è sparito, vivacchiando un po’, per poi svanire, complice pure il guaio al polpaccio, mai del tutto superato. Adesso che succederà? Intanto la stagione va portata a termine e Nainggolan deve tornare a dare qualcosa in più, perché la Roma rischia il tracollo. Sabato c’è il Napoli, poi il Torino e il Crotone (più lo Shakhtar). Non arrivare tra le prime quattro sarebbe un disastro sportivo ed economico e il futuro sarebbe a rischio. E quella cessione che in passato sembrava facoltativa e dolorosa, potrebbe diventare necessaria e indolore. E quell’amore giurato per l’eternità, potrebbe finire in un attimo. Un disastro, insomma.
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