(La Repubblica – F. Ferrazza) La possibilità che Nainggolan venga ceduto a un club cinese, allarma i romanisti, già confusi dall’improvvisa flessione della loro squadra e ansiosi di vedere cosa accadrà a Milano. Domenica, contro l’Inter, non saranno Spalletti e la voglia di riscattare l’immeritata sconfitta di un girone fa a smuovere i circa duemila tifosi: c’è l’esigenza di aggrapparsi ancora a una stagione che per metà deve esser scritta, ottavi di Champions compresi. Eppure l’offerta di una cinquantina di milioni arrivata sul tavolo di Monchi qualche giorno fa – più tredici a stagione a Radja – dal Guangzhou Evergrande, allenato da Cannavaro, distrae discorsi e attenzioni, restando congelata solamente perché è complicato aggirare l’altissima tassazione imposta dal governo cinese ( il doppio della cifra investita).
Le parti stanno studiando una modalità per dribblare i paletti imposti da Pechino (si parla di una dilazione del pagamento in qualche anno, con l’iniziale formula del prestito), ma i tempi sono brevi, altrimenti risulterebbe piuttosto complicato muoversi poi su un sostituto. Entro l’inizio della prossima settimana, al massimo, si deciderà definitivamente. O dentro o fuori. Nel caso la trattativa saltasse adesso, se ne riparlerebbe durante la sessione estiva. Mentre potrebbe partire Emerson, corteggiato da Juve e Liverpool. Di circa 20 milioni la valutazione. Nainggolan sarà titolare domenica a Milano, dopo l’esclusione punitiva contro l’Atalanta, arrivata per i video pubblicati su Instagram per il suo Capodanno. La squadra è tornata a lavorare ieri con una doppia seduta, che verrà ripetuta anche oggi. A parte De Rossi, che però sarà tra i convocati per l’Inter. Da valutare ancora, invece, Defrel, per il quale nessuno si sbilancia.
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