(Gazzetta dello Sport) Se cercate sul dizionario la parola derby, troverete tale definizione: “Nel calcio, incontro tra due squadre della stessa città o regione, o anche tradizionalmente rivali”. E Bologna-Roma di domani sembrerebbe non rientrare nella categoria. Sembrerebbe, appunto. Perché il derby si gioca in casa Di Francesco: da una parte papà Eusebio, tecnico dei giallorossi; dall’altra Federico, attaccante dei rossoblù. Non una novità: è il 4° scontro in A (una vittoria a testa e un pari). Spettatore speciale sarà Arnaldo, padre e nonno dei due. Ottanta anni, radici abruzzesi e la voglia matta di non perdersi il match: “Vado poco allo stadio, meglio la tv – dice da San Giovanni Teatino, provincia di Chieti –. Tranne quando Eusebio e Federico si incrociano: sempre presente, ci sarò pure stavolta”.
E poi diciamolo: per lei il Dall’Ara è qualcosa di speciale.
“Proprio così. Sono diventato tifoso del Bologna nell’anno dell’ultimo scudetto, il 1964, grazie ad alcuni cugini che vivevano in città. Naturalmente, tifo pure Pescara e per i club di mio figlio e mio nipote”.
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