Rassegna stampa
Il piano Reynolds: un texano a Roma, tra lingua e tattica studierà l’Italia
CALCIOMERCATO AS ROMA REYNOLDS – Chi è nato a Fort Worth, è possibile che non abbia mai paura di dare battaglia. Sarà per questo che Bryan Reynolds, a 19 anni, arriva alla Roma con le stimmate ereditate dal generale statunitense William Jenkins Worth, veterano delle guerre del XIX secolo contro i Seminole e contro il Messico, che voleva dieci forti lungo il confine occidentale del Texas, riferisce la Gazzetta dello Sport.
Per un difensore, in fondo, quasi una santificazione anticipata, perché in Italia non prendere gol è un «must» difficilmente evitabile, se si vuole vincere. Per il momento, comunque, è il club giallorosso, che ha battuto la Juventus nella corsa per aggiudicarsi il calciatore, in una sfida fatta di sorpassi e controsorpassi da Formula Uno.
Ha vinto la Roma, e per due ordine di ragioni: 1) i buoni rapporti fra la famiglia Friedkin e quella Hunt, proprietaria dei Dallas; 2) la formula offerta dai giallorossi, che lo hanno voluto subito a Trigoria, mentre i bianconeri – privi di uno «slot» libero per extracomunitari – lo avrebbero girato al Benevento, per poi riprenderlo in estate a far coppia con McKennie.
In ogni caso Dallas (che ha lo stadio sponsorizzato dalla Toyota, di cui i Friedkin sono licenziatari nel Texas) incasserà 7 milioni più il 15% su una eventuale futura rivendita, mentre alle commissioni – che stavano diventando un punto a favore della Juve – penserà la Roma. E adesso, probabilmente nel fine settimana, Reynolds potrà abbracciare l’universo giallorosso, avendo dovuto dribblare prima la positività al Covid (ha già due tamponi negativi, gli manca il terzo, poi partirà, via New York) e poi la normativa fiscale, da armonizzare fra quella statunitense e quella italiana, favorita ora dal Decreto Crescita.
Fisicamente, il texano viene descritto come una sorta di supereroe. Forte, potente e veloce così tanto da saper correre i 100 metri sotto gli 11 secondi. Gli addetti ai lavori lo paragonano all’inglese Alexander-Arnold, uno dei veri punti di forza del Liverpool, ma è ovvio che il nuovo terzino destro della Roma dovrà fare una sorta di training del nostro calcio in stile «Full metal jacket».
Si sa che Reynolds ha le sue qualità migliori nella spinta, anche perché da giovanissimo giocava come esterno d’attacco, prima di essere arretrato in difesa. Al momento, poi, Paulo Fonseca può scegliere per il ruolo di terzino destro tra Karsdorp, Bruno Peres e Santon ma, in prospettiva, gli ultimi due nella prossima stagione, secondo i piani, dovrebbero andare altrove, liberando così un posto da protagonista per lo statunitense. Che cosa occorre perché si faccia trovare pronto? Che si adatti in fretta, come ha saputo fare il connazionale McKennie alla Juve.
Perciò dovrà imparare l’italiano, scoprire una nuova alimentazione, assorbire una nuova preparazione e assimilare una nuova predisposizione tattica. Posizione del corpo, marcatura sull’uomo, copertura degli spazi, tempi di gioco, diagonali. Insomma, tutto il repertorio che occorre per poter brillare in A giocando in difesa. Per questo la Roma crede che, sfruttando questi cinque mesi con la prima squadra, Reynolds già in estate sia pronto al decollo. La Nuova Frontiera, in fondo, per Bryan si chiama Italia.
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