Paulo Dybala

AS ROMA NEWS SALERNITANA DYBALA – Ammettiamolo, i messaggi su whatsapp scandiscono la nostra vita come gocce di pioggia di questa strana primavera. I calciatori – che siano “millennial” o meno – non sono diversi dai comuni mortali e così non sorprende che, grazie al cellulare, Paulo Dybala abbia già cominciato a giocare la finale di Europa League contro il Siviglia, scrive La Gazzetta dello Sport.

Perché quella – secondo gli intendimenti suoi e della Roma – dovrà essere la “sua” partita, destinata a entrare nella storia di un giocatore che pure, in carriera, ha vinto tantissimo.

Certo, è vero che nelle quindici finali fin qui disputate, le vittorie per la Joya sono state “solo” otto, anche se una è la più importante di tutti: quella Mondiale, ma proprio per questo l’attaccante vuole accelerare. Al di là delle legittime ambizioni personali, Dybala sa benissimo come la finale sarà vista non solo nel Vecchio Continente, ma anche in Sudamerica.

Così, appunto via messaggi, le amichevole punzecchiate con i connazionali che militano nella squadra spagnola non mancano. Nel Siviglia, infatti, c’è una colonia argentina da non sottovalutare, e che va dal Papu Gomez a Erik Lamela, passando per Gonzalo Montiel e Lucas Ocampos, per arrivare a Marcos Acuña, che però salterà la finale per via dell’espulsione rimediata contro la Juventus.

Insomma, tanti ”nazionali” all’opera, che inevitabilmente ha attirato l’attenzione dei media di oltre Atlantico. E visto che il match in Argentina sarà vivisezionato, nessuno vuole fare brutta figura, anche perché c’è una Coppa che può aprire già le porte a un’altra, cioè la Supercoppa di Europa League.

Per questa ragione la Roma ha preparato un programma per Dybala che gli consenta di tornare in forma per il 31 maggio, quando la squadra giallorossa giocherà a Budapest. Il primo “step” sarà oggi pomeriggio contro la Salernitana. Di sicuro l’attaccante farà staffetta, perché non ha ancora i novanta minuti nelle gambe. Perciò, nonostante l’importanza relativa che può avere – anche perché la Salernitana, già salva, non sembra essere sulla carta avversario titanico – la Joya deve mettere benzina nelle gambe.

Perciò, oltre a essere impiegato contro la squadra granata, il piano prevede che scenda in campo anche sabato prossimo al Franchi contro la Fiorentina, senza però farlo rischiare. Non nascondiamolo, le ultime apparizioni di Paulo sono state sempre a scartamento ridotto rispetto alle sue enormi potenzialità. Non a caso a Leverkusen – come ha ammesso lo stesso Mourinho (ieri era al Foro Italico per il tennis è stato osannato dai tifosi ed ha incontrato Becker e la Navratilova) – sarebbe sceso in campo soltanto se il risultato fosse stato messo a repentaglio da un gol del Bayer.

Ieri, comunque, l’argentino si è allenato in gruppo, anche se non è stato provato nella formazione titolare. Logica lascia intendere che farà staffetta in ogni caso e a prescindere dal risultato, nonostante continui la fisioterapia per tenere sotto controllo sia il fastidio all’adduttore destro che la caviglia sinistra, acciaccata dalla botta ricevuta da Palomino durante la partita contro l’Atalanta.

Tutto sommato, il fatto che l’attaccante abbia dovuto saltare 14 partite sulle 50 complessive, e sulle 36 disputate abbia giocato una media di 65 minuti a gara, lo fa sentire ancora in debito con un tifo che non ha avuto bisogno della finale di Budapest per impazzire di entusiasmo. D’altronde, nonostante tutto, l’argentino ha segnato sedici gol e fornito sette assist. Quanto basta per provare a onorare le sue antiche promesse di vincere un trofeo e portare la Roma in Champions. E farlo vincendo la Coppa sarebbe davvero una Joya.



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