Eusebio Di Francesco

(Corriere della Sera – A. Bocci) Si ricomincia e da qui in avanti non ci sarà un attimo di tregua. Juventus-Milan, il piatto forte della trentesima giornata, è solo il primo spareggio di una lunga serie. Da oggi e sino al 22 aprile tutto sarà in gioco: il braccio di ferro per lo scudetto tra Allegri e Sarri, la corsa alla Champions delle milanesi, anche la Champions League vera e propria che mette le nostre contro i fenomeni Messi e Cristiano Ronaldo. Si entra nel vivo in grande stile. Perché stavolta il Milan va allo Stadium con la convinzione di poter recitare alla pari e, magari, riuscire a fare lo sgambetto alla capolista. È vero che la Juve ha vinto nove degli ultimi dieci incroci. Ma i numeri e le prestazioni infondono coraggio a Gattuso. Basta guardare la classifica del 2018 per rendersene conto. Dietro la regina, prima con 28 punti, c’è proprio il nuovo Milan a 25, gli stessi del Napoli. E nel conto va considerato che i rossoneri hanno da recuperare il derby. La differenza, a favore della capolista, l’ha fatta ancora la difesa impenetrabile di Max, che in campionato non subisce gol da dieci gare.

Ma il Milan è credibile e pericoloso: cinque vittorie di fila e otto nelle ultime dieci in cui non ha mai perso sono un biglietto da visita di tutto rispetto. Anche la media puntimette le rivali di stasera sullo stesso piano: 2,80 per i bianconeri, 2,78 per i rivali. Equilibrio, qualità e ritrovata convinzione la ricetta di Gattuso, che ha vinto la sua sfida. Il Milan vuole fermare la Juve non tanto per fare un piacere al Napoli quanto per riaprire la corsa alla Champions. Il futuro del Diavolo è adesso: la Juve, il derby mercoledì a San Siro e la sfida con il Napoli il 15 aprile. Per Allegri il calendario è altrettanto terribile: Milan e Real Madrid in casa, Benevento e ancora Madrid in trasferta nel giro di 11 giorni che potrebbero sconvolgere il mondo bianconero. Il tutto in attesa dello scontro diretto con il Napoli, il 22 aprile alle 20.45. I sarriani, due punti dalla capolista, hanno la possibilità, vincendo alle 18 in casa del Sassuolo, di contro sorpassare i rivali almeno per due ore e scaricargli addosso un bel po’ di pressione.

Gli azzurri hanno fatto una scelta diametralmente opposta rispetto alla Juventus, sacrificando tutto nel nome dello scudetto. Ma ora devono cambiare passo, rispetto alla squadra che ha messo insieme appena 4 punti nelle ultime 3 partite senza mai incantare, neppure contro il Genoa al San Paolo. Serve un ritorno al calcio evoluto diSarri, fatto di triangolazioni perfette, possesso rapido e occupazione degli spazi. Il mese che nasce sarà decisivo anche nella corsa alla Champions che verrà: la Roma deve difendere il terzo posto, ma inevitabilmente lo farà pensando alla doppia sfida quasi impossibile contro Messi e il Barcellona. L’Inter, rinata a Marassi, è nella condizione ideale per affrontare il derby mercoledì, a patto che non inciampi contro il Verona disperato. La Lazio ha l’occasione con il Salisburgo di arrivare almeno alle semifinali di Europa League, ma in campionato ha un po’ frenato. Occhio al Milan di rincorsa. Tutto è pronto. Saranno tre settimane di fuoco.



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