Adesso che la cronaca capitolina ormai ci racconta che neppure nel Movimento Cinque Stelle «uno vale uno», come sorprendersi che ci sia tutto il mondo che continua ad associare la Roma a Francesco Totti? Sarà banale, sarà poco «democratico» (ma quando mai il calcio lo è stato?) – però quel calciatore che solo sei mesi fa a Trigoria volevano mettere già nell’album di ricordi, spingendolo alla sortita (fuori luogo) sulla «mancanza di rispetto» nei suoi confronti, adesso viene celebrato come nei giorni belli. Normale. Nel calcio, come nella vita si cambia idea.
MEGLIO DI HIGUAIN – Il plebiscito, però, lo raggiunge solo capitan Totti, che è coerente nelle sue linee guida di calciatore. Dieta ferrea, disciplina fisica e concentrazione massima. I numeri da record, a questo punto, ne sono solo la conseguenza. Pensate che nelle ultime 7 partite di campionato giocate dal numero dieci giallorosso – da quando cioè ha ritrovato il gol (Atalanta) – questi ha segnato 5 gol giocando 166 minuti, recuperi esclusi. Questo significa che Totti ha segnato una media di una rete ogni 33,2 minuti. Meglio di Higuain che, sempre nello spicchio delle ultime 7 di campionato (9 gol in 473 minuti) si ferma a un gol ogni 52,5 minuti, o di Icardi (4 gol in 593 minuti), che galleggia a un gol ogni 148,2 minuti.
COSTACURTA, SI PUO’ – Con queste premesse, sembra possibile anche il «miracolo», ovvero che Totti – a quota 249 reti in A e 305 complessivi con la maglia della Roma – riesca a battere il record di Billy Costacurta, autore del gol più «attempato» della Serie A, quello segnato su rigore all’Udinese il 19 maggio 2007: aveva 41 anni e 25 giorni. Per riuscirci, però, Pallotta dovrebbe concedergli un altro rinnovo, cosa impensabile solo fino a pochi mesi fa. «L’ultima parola spetta al campo – ha detto Totti – e io mi sento bene sia nel corpo che nella testa». Parole sagge per un atleta che il 27 settembre compirà 40 anni. E, a differenza della scorsa stagione, da Trigoria adesso non chiudono le porte. «Se a febbraio sarà in questa condizione, ci si penserà». Per parte sua Costacurta dice con saggezza: «Quando si batte un record un po’ dispiace, ma Francesco lo meriterebbe. Non pensavo però che, dopo una carriera così ricca di colpi e infortuni, arrivasse ancora a questi livelli. Il rinnovo? Dipenderà da come starà e come si porrà al gruppo. Se volesse giocare sempre, potrebbe creare problemi, ma se invece accettasse questo ruolo più piccolo ma decisivo, potrebbe essere unico».
OFFERTE MONDIALI – E allora il rosario è il solito: ieri titoli di giornali in tutta Europa (France Football si chiede: «E se il re di Roma continuasse?», Il Sun gioca: «Thank a Tot», Kicker lo definisce: «Decisivo», Marca e As ribadiscono: «Leggenda»), mentre piovono richieste di interviste da mezzo mondo (Australia, Usa ed Emirati Arabi le ultime) e addirittura proposte d’ingaggio milionarie da Abu Dhabi, dall’India (Pune) e pare anche dal Canada (il Montreal di Saputo). Al solito, le parole più incisive vengono da uno che lo conosce bene. «Francesco è un fuoriclasse che illumina la Roma – ha detto Capello – perché fa cose che gli altri neppure si immaginano». Vero. Per questo nel calcio «uno non vale uno».
(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini)
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