Il fatidico mese di giugno è finalmente alle spalle. Tra cessioni, reali o potenziali, contratti in scadenza, prestiti e relativi conti economici per capire se il bilancio giallorosso quadrasse o no, i tifosi hanno vissuto un periodo da incubo. Ora si apre un nuovo capitolo, o meglio, dovrebbe finalmente partire la campagna di rafforzamento della Roma. L’incertezza però regna ancora sovrana, e il peso del dubbio rimane. Si perché il bilancio della A.S. Roma sarà pubblico in autunno e quindi solo il giudizio dell’Uefa dirà se le cessioni e i movimenti effettuati siano stati sufficienti alla causa del fair play finanziario. Sarebbe sbagliato e pretestuoso esercitare una critica in assenza di dati concreti. Quindi basandoci coerentemente solo su di essi, a oggi si può constatare, senza timore di smentita, che la squadra, con un Pjanic in meno e Ruediger infortunato, sia più debole di quella che ha concluso il campionato. Visto che tra otto giorni la Roma si ritroverà per la nuova stagione, è normale ipotizzare che a breve debbano arrivare, se non tutti, almeno una buona parte dei rinforzi necessari alla causa di Spalletti. Si converrà che con un preliminare di Champions da affrontare e una difesa da ricostruire, se così non fosse, sarebbe poco giustificabile. Pur conoscendo dinamiche e difficoltà del mercato, mai come in questa circostanza, agire diventa un obbligo. Sarebbe anche un segnale confortante nei confronti di una piazza che in estate si avvilisce al pensiero che se non si vende non si può fare mercato. Questa, piaccia o no, è infatti la condizione in cui la Roma si ritrova ogni anno. Se è una sensazione sbagliata, lieti di essere smentiti, ma servono dati e fatti concreti.
(Il Messaggero – M. Caputi)
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