AS ROMA NEWS NAPOLI LUKAKU OSIMHEN – «Gigante, pensaci tu», gorgheggiavano i bambini di una fortunata pubblicità degli anni Settanta. Potrebbe essere il coro da intonare oggi in un Olimpico quasi tutto esaurito, contando sul fatto che stasera tornerà lui, il Gigante della Roma, Big Rom, ovvero quel Romelu Lukaku che sembra condizionare come nessuno il rendimento dei giallorossi, scrive La Gazzetta dello Sport.
La sfida contro Victor Osimhen, d’altronde, è di quelle che rubano la vetrina. Non è un caso che uno che se ne intende come José Mourinho, ieri li abbia sommariamente descritti in questo modo: «Sono due attaccanti fortissimi, ma diversi tra loro. Uno (Lukaku, ndr) si abbassa di più e crea intesa con i compagni. L’altro è più diretto e dà più profondità. Sono due bravissimi giocatori e la Serie A deve essere felice di averli entrambi. Potrebbero giocare in altri campionati. Sono due top, non c’è storia».
Proprio vero. E per quello che riguarda l’attaccante belga a certificarlo sono dei numeri inequivocabili. Nelle tredici partite giocate con Lukaku la Roma ha vinto 7 volte, nelle tre senza, invece, non è arrivata neppure una vittoria. Inoltre, con Romelu in campo, la media dei gol partita passa da 1 a 1,9, così come la media punti, addirittura decolla da 0,3 a 1,8. Insomma, se è vero che esiste una Roma con Dybala e una senza, ancora di più (almeno in questa stagione) si nota la differenza di rendimento dei giallorossi quando possono contare sull’impiego del loro gioiello di mercato, sia pure arrivato a Trigoria solo grazie a un costoso (circa venti milioni tutto compreso) prestito annuale.
Stasera, però toccherà allo Special One dargli un partner d’attacco che possa esaltare le qualità dell’attaccante belga. Stante l’assenza di Dybala – che però potrebbe rientrare sabato prossimo contro la Juventus – la rincorsa all’altro posto da titolare vede in leggero vantaggio Azmoun su El Shaarawy e Belotti. Intendiamoci, nessuno dei tre può avvicinarsi alle qualità cristalline della Joya, ma tutti e tre hanno doti per fare bene contro la difesa del Napoli, che ultimamente non sta certo brillando.
Insomma, è proprio la presenza di Lukaku che regala ottimismo al popolo giallorosso, visto che nell’era Mourinho la Roma non è mai riuscita a battere i partenopei. Il bilancio delle prime due stagioni, infatti, è di due sconfitte e di due pareggi, che reso ancora più palese la idiosincrasia della Roma per le sfide al vertice contro le avversarie dirette per i posti in Champions.
Proprio la particolare condizione contrattuale di Lukaku, rende il suo rendimento ancora più ghiotto per coloro che in estate volessero avvicinarsi a lui. Il corteggiamento dell’Arabia non è un mistero, così come l’offerta di circa sessanta milioni per un ingaggio biennale. Ma pur essendosi ridotto l’ingaggio a sette milioni netti (più bonus), anche la Premier è pronta a gettare ami per riportarlo nel campionato più bello del mondo, tenendo conto che il Chelsea – proprietario del suo cartellino – ha fissato il prezzo a 43 milioni. I numeri stagionali, perciò, lasciano ipotizzare un chiaro addio, qualora la Roma non riuscisse a raggiungere il traguardo della qualificazione alla Champions League.
Nessuna sorpresa, perciò, che il quotidiano inglese «The Guardian», stilando la classifica dei cento migliori calciatori del 2023, abbia inserito anche l’attaccante belga. Guarda tutti dall’alto Erling Haaland seguito da Bellingham e Mbappé. Presente anche tanta Serie A con Lukaku unico della Roma. Il centravanti belga occupa infatti l’ottantesima posizione davanti ad Alaba, Thuram, Maignan, Alphonso Davies e tanti altri. Romelu, comunque, appena due anni fa occupava in questa speciale classifica la posizione numero undici. E Osimhen? Occupa il nono posto. Quanto basta per fornire a Lukaku, stasera, la voglia di ribaltare le gerarchie. La Roma, in fondo, non vedrebbe l’ora.
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