Virginia Raggi e Mauro Baldissoni

NOTIZIE AS ROMA STADIO – Fino a quando Luca Lanzalone ha esercitato il suo ruolo di «funzionario pubblico de facto» con delega del Campidoglio al dossier stadio? La domanda, che serve a fissare le responsabilità dell’avvocato grillino nell’inchiesta che lo ha portato ai domiciliari la scorsa settimana, si è arricchita di nuovi dettagli che sono stati sottoposti ieri a Virginia Raggi, quando la sindaca, per la seconda volta in tre giorni, è stata ascoltata come testimone in Procura. Più che di contraddizioni o contestazioni su quanto detto in prima battuta si è trattato di una richiesta di precisazioni su nuovi elementi. Un incontro lampo con la pm Barbara Zuin, l’aggiunto Paolo Ielo e il procuratore capo Giuseppe Pignatone mirato a cristallizzare la sua versione su quanto emerso dall’esame dei documenti acquisiti al momento dei nove arresti e dagli interrogatori — nelle rispettive vesti di testimoni o indagati — del dg giallorosso Mauro Baldissoni, del dirigente capitolino Franco Giampaoletti e dello stesso Lanzalone. Incrociando le risultanze investigative, i magistrati sono certi di aver avuto conferme sul fatto che anche da neo nominato presidente Acea (27 aprile 2018) il potente emissario dei vertici grillini ha continuato a occuparsi di stadio della Roma. Il 18 maggio scorso l’autorevolezza di Lanzalone presso il gruppo Parnasi è un fatto conclamato: al telefono con il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, il costruttore lo invita a tenere da parte per l’allora presidente Acea i biglietti di Roma-Genoa. Lanzalone, spiega Parnasi, si sta rivelando fondamentale per le strategie del gruppo.

Baldissoni: Lanzalone mi chiede tre biglietti per Roma-Genoa in più…

Contasta (suo collaboratore): (ride)

Baldissoni: Gli ho detto va bene… Mi ha detto “Sarà la prima partita che vedo in vita mia”…mi ha detto vengono degli esponenti nazionali del Cinque Stelle

Contasta: Sì….

Baldissoni: Tra l’altro uno di questi è funzionale a favorire una specie di photo opportunity… accordo Raggi-Zingaretti-Pallotta. Per spingere e sancire il siamo tutti d’accordo a farlo in tempo.

Sintetizza la gip: «Le indagini hanno offerto elementi concreti per ritenere che le figure istituzionali interessate, a cominciare dal sindaco Raggi, non solo hanno tollerato tale funzione (di pubblico ufficiale, ndr) ma al contrario le hanno dato piena legittimazione».

(Corriere della Sera)



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