(Gazzetta dello Sport) Premesse di un buon derby e di un derby buono. No, non è il gioco di parole del grande pennello della storica pubblicità. È giusto un Roma-Lazio con l’Olimpico pieno e la classifica che sorride, prima di tutto. È, poi, una certificazione di primo livello, partita d’alta qualità e rischio tremendamente più
basso del solito che finisca come spesso accade da queste parti, in rissa o faccende simili. Se ne sono accorti anche gli scommettitori, che ad oggi quotano la possibilità di un’espulsione nei 90 minuti circa 3 volte la posta (dipende dai bookmaker, ovvio). L’assenza di un cartellino rosso è considerata invece probabilissima: quota 1,35 o giù di lì. Non è invenzione, le agenzie hanno recepito un trend che vede Roma e Lazio prima e seconda in un’ipotetica classifica del fair play. La squadra di Di Francesco è la meno cattiva della Serie A: solamente 10 cartellini gialli. Quella di Inzaghi è subito dietro, al secondo posto con 16 gialli (di cui due hanno causato un rosso per doppia ammonizione). Zero espulsioni dirette fin qui, così si spiega la quota dei bookmaker di cui sopra.
QUALITÀ TOP – Ecco spiegata, pure, la forza della serenità delle due squadre, che arrivano al derby con il vento in poppa per risultati e convinzione. I 55 punti in due – al netto dei recuperi con Udinese e Sampdoria che, se vinti, proietterebbero le formazioni a meno uno e a meno due dalla vetta della classifica – regalano la certezza di una sfida che oggi vale almeno una piccola porzione di Champions League. Per la Roma è l’occasione di vincere il primo scontro diretto, dopo aver perso quelli con Inter e Napoli. Per la Lazio è piuttosto la chance di allungare su una rivale e ritirare definitivamente il patentino di grande squadra, messo in discussione dalla sconfitta in campionato contro il Napoli e invece rinforzato dal successo a Torino con la Juventus.
STADIO – È partita che conta, non è un mistero per nessuno e l’Olimpico si riempie ogni giorno di più. In 50 mila sono già sicuri del posto per sabato: oltre 28 mila tagliandi staccati, ai quali aggiungere i poco più di 21 mila abbonati giallorossi. Traduzione: si torna ad avere una cornice di tifo che non si vedeva almeno dal 2015. Non è ancora finita: restano in vendita, per quanto riguarda la dotazione giallorossa, solo alcuni posti di tribuna Tevere. E, sulla sponda bianco celeste, esauriti curva Nord e Distinti NordOvest, sono ancora in vendita Distinti Nord Est e Monte Mario: l’obiettivo è vendere tutti i 5 mila tagliandi ancora a disposizione del club di Formello.
QUI LUIS – L’obiettivo di Di Francesco e Inzaghi, invece, è ritrovare al più presto i nazionali in giro per il mondo. Possibilmente, con il morale alle stelle. Luis Alberto, in questo senso, è messo bene. Ha appena esordito in nazionale, un traguardo inseguito a lungo dal trequartista spagnolo. Sabato è entrato in campo nel quarto d’ora finale della sfida contro Costa Rica a Malaga. Ha rilevato Iniesta in un cambio che potrebbe avere riflessi nel futuro. «Sono molto felice. Se ho dato la maglietta a qualcuno? No, questa me la porto a casa», ha dichiarato al termine della partita a Radio Ondacero. Il sogno si allunga fino al Mondiale: «So che sarà dura andare in Russia, ci sono tanti giocatori forti, ma voglio sfruttare ogni possibilità e lavorerò sodo per arrivarci». Se continuerà a brillare nella Lazio, di sicuro le sue quotazioni continueranno a crescere. La prima occasione giusta è il prossimo derby, il c.t. Lopetegui uno sguardo lo darà anche all’Olimpico. In fondo, sarebbe il secondo sabato consecutivo con un esordio assoluto: la Roja prima, il derby adesso, se è vero che nella passata stagione, la sua prima in biancoceleste, non ha giocato in nessuna delle quattro partite contro la Roma (tre volte è rimasto in panchina).
QUI ALEKSANDAR – Il derby invece lo conosce bene Kolarov: lo ha giocato con l’altra maglia, basterebbe questo per farne il protagonista speciale di un sabato che qualunque non sarà, per Aleksandar. Di Francesco se la ride, perché giusto ieri ha avuto la conferma ufficiale di quanto a Trigoria trapelava già da un paio di giorni: Kolarov da oggi pomeriggio sarà a Trigoria per allenarsi e preparare così in serenità il derby,essendo stato liberato dalla Serbia prima del la seconda amichevole in Oriente contro la Corea del Sud. Meglio, in fondo, concentrarsi sull’impero romano d’Occidente, perché il buon derby non s’improvvisa.
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