Fuma. Beve. Va a letto tardi. E, soprattutto, dà l’esempio. Lottando su ogni pallone, per dirne una. E segnando la rete del vantaggio della Roma, per aggiungerne un’altra. Da vero capitano di giornata. Perché smentendo tutti coloro che avevano ipotizzato (richiesto?) non soltanto una multa ma anche l’esclusione dall’undici titolare a Crotone (un autentico feudo juventino…) per quella sciacallata subìta qualche giorno fa, Radja Nainggolan è andato in campo dall’avvio e con la fascia di capitano al braccio. Diretta conseguenza della difesa accorata e convinta che Luciano Spalletti gli aveva regalato sabato in conferenza-stampa. Nessuno, si sa, è perfetto, ma un uomo non può essere da buttare o da prendere a calci solo perché finisce in prima pagina per aver detto (sì, le ha dette) alcune cose, non convenzionali o politicamente scorrette (ecco cosa hanno sentenziato i giudici a tassametro delle opinioni), nei confronti di un’altra squadra. Si fosse chiamato John o James e avesse irriso uno storico club rivale, Radja (scortato all’uscita dallo “Scida” dagli uomini della security) probabilmente sarebbe stato omaggiato di un benevolo sorrisetto e di un trafiletto forse a pagina 18. Invece, siccome beve, fuma, va a letto tardi e ha il corpo quasi completamente tatuato, il belga fa scalpore, merita censure a raffica. Sia chiaro: i toni potevano essere più bassi, ma forse Radja li avrebbe usati se fosse stato a conoscenza di essere ripreso; quello che conta, però, per chi fa del pallone la propria professione, è far parlare il campo. E, sotto questo aspetto, Nainggolan, date un’occhiata al suo video di Crotone, è irreprensibile. Altro che bischerate…
STILI DI VITA La storia del calcio,del resto, è piena zeppa di protagonisti che non davano l’impressione di fare vita d’atleta (alcuni, in realtà, non la facevano proprio…) ma che una volta tolti gli abiti da discoteca e indossati quelli da calciatore diventavano costantemente i migliori in campo. Paradossalmente forse anche per non aver mai seguito le linee guida del bravo professionista. E agli allenatori, tipo Spalletti, interessa poco cosa fa un suo giocatore nel giorno di libertà e quando non sta in ritiro: l’importante è ciò che si riesce a dare/fare sul terreno di gioco, in allenamento e durante le partite. Nainggolan, quello che fuma,beve,vaa letto tardi ed è pieno di tatuaggi,con la maglia della Roma sulle spalle non ha mai tradito.Tutto il resto sono solo chiacchiere da bar.Odapub, se vi fa più comodo. P.S. Un pensiero per quelli del gruppo “Edin Dzeko è un pippone”: che peccato, vi è andato di traverso pure il pranzo della domenica…
(Il Messaggero – M. Ferretti)
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