Era una partita da vincere a tutti i costi, e alla fine i tre punti sono arrivati. Merito di Immobile, l’ultimo a gettare la spugna, decisivo con l’incornata del 2-3 nel recupero. Un gol pesantissimo che regala a Ventura tre punti insperati e fa impazzire di gioia la panchina azzurra, e sprofondare una Macedonia quasi impeccabile fino a un quarto d’ora dalla fine. Partita folle, un ottovolante di emozioni che non deve far passare in secondo piano le tante, tantissime toppe, Ventura dovrà essere bravo a ricucirle. L’Italia rischia di perdere la faccia in Macedonia, la raddrizza Immobile, ma che sofferenza! La Spagna intanto batte l’Albania e affianca gli azzurri al primo posto del gruppo G. Il primo gol di Belotti in maglia azzurra è un’altra nota positiva di una serata complicata. L’Italia passa in vantaggio e regala due gol ai macedoni, prima di agguantare il 2-2 a un quarto d’ora dalla fine, e la vittoria in extremis. Ventura dopo la Spagna aveva promesso un’altra Italia, ed è stato di parola. Stesso sistema di gioco, ma squadra rivoluzionata con 6 cambi su 11, anche a causa dell’allontanamento di Pellè e l’infortunio di Montolivo. Sull’atteggiamento, invece, un passo indietro e ancora tantissimo da lavorare: gli azzurri vanno in affanno e in svantaggio contro un avversario tutt’altro che irresistibile, 146º nel ranking mondiale, in campo per la prima volta nel 1993 e fino a ora mai affrontato.

MOSSE E CONTROMOSSE Ventura è ancora alla ricerca dell’assetto definitivo, ma dovrà affrettare i tempi. In campo mancano punti di riferimento a una squadra troppo leggera a centrocampo, leziosa e un po’ superficiale. Il ct aveva in parte messo in preventivo qualche difficoltà con Romagnoli, Verratti, Bernardeschi e Belotti in campo dal primo minuto. La prima tappa di un ricambio generazionale necessario – a cavallo dei prossimi Mondiali in Russia che darà i suoi frutti più avanti, intanto vanno bene i tre punti. Ventura conferma il 3-5-2 nonostante l’assenza di Chiellini, tornato a Vinovo per smaltire un trauma contusivo al polpaccio destro, al suo posto Romagnoli con Bonucci e Barzagli davanti a Buffon. Centrocampo più dinamico dell’ultima uscita: Candreva, Bonaventura, Verratti, Bernardeschi la sorpresa al posto di Parolo -, e De Sciglio. In attacco la coppia più in forma del momento, Immobile Belotti, i due attaccanti che hanno di fatto cambiato l’inerzia della sfida contro la Spagna, nel secondo tempo. Angelovski risponde a specchio con due attaccanti che parlano italiano: il rosanero Nestorovski (già tre gol in campionato) accanto al totem Pandev. Sulla carta non c’è confronto ma il campo non conferma il divario tra le due formazioni. I primi brividi sono tutti per Buffon: dopo due minuti un guizzo intelligente di Nestorovski libera Pandev che riesce solo a sfiorare la palla, e viene anticipato dal capitano azzurro in uscita. Al 17′ altro svarione dell’Italia che perde palla banalmente tra centrocampo e difesa, un rimpallo favorisce Nestorovski che non ci pensa due volte e da pochi metri fuori area calcia di collo pieno e fa tremare la traversa, a Buffon battuto. È la schiaffo che sveglia l’Italia, pericolosa al 22′ con cross di Candreva, sinistro al volo di Immobile, Bogatinov devia corner. Sugli sviluppi palla in mezzo di Bernardeschi e 1-0 alla Bobo Vieri di Belotti, il più veloce a scaraventarla in rete. Ma il secondo tempo è un incubo: un errore grossolano di Verratti lancia Nestorovski che mette fuori gioco Bonucci e trafigge Buffon. L’Italia barcolla, e dopo due minuti incassa anche il raddoppio di Hasani, in contropiede. Serve una reazione, ma gli azzurri sono in confusione e sull’orlo di una crisi di nervi, Ventura allora si affida a Sansone e Parolo, e qualcosa cambia. La Macedonia sfiora anche il gol del 3-1 con Mojsov poi l’Italia alza il tiro e pareggia con Candreva che trova Immobile in area piccola. La Macedonia si spegne, l’Italia spinge ancora e trova il 2-3, sempre Candreva per Immobile di testa. L’Italia vince ma Ventura ha ancora molto da lavorare.

(Il Messaggero – L. Danza)



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