In Europa c’è solo la Roma

ULTIME NOTIZIE AS ROMA SHAKHTAR – Sventola la bandiera giallorossa nella notte fredda di Kiev. E insieme anche quella dell’Italia. La Roma, vincendo senza stancarsi contro lo Shakhtar Donetsk (1-2) e di conseguenza allenandosi per lo spareggio Champions di domenica con il Napoli all’Olimpico, si qualifica ai quarti di Europa League (mai successo da quando la competizione non si chiama più Coppa Uefa) e, unica ancora in corsa nelle coppe continentali, rende meno umiliante la stagione del nostro calcio, scrive Il Messaggero.

Fonseca, dopo il Braga ai sedicesimi, elimina un’altra sua ex squadra, l’ultima allenata prima di sbarcare nella Capitale, e riscatta la figuraccia estiva contro il Siviglia di Lopetegui. Adesso può sfidare le migliori del torneo, in primis lo United, l’Ajax e l’Arsenal. Intanto migliora il raccolto dei Friedkin per il percorso fatto fin qui: già incassati 14,58 milioni (la quota del market pool sarà calcolata a fine torneo).

In campo 7 brasiliani nello Shakhtar (in rosa ne ha 11) e 5 spagnoli nella Roma (en plein giallorosso): lo stadio Olimpiyskiy di Kiev è come se avesse aperto i cancelli alla sfida tra nazionali e non all’ottavo di ritorno di Europa League. Il pubblico non c’è, nemmeno lo spettacolo. Il risultato dell’andata condiziona il match. Fonseca è tornato a casa in vantaggio di 3 reti, il suo erede Castro, intenzionato a tentare la rimonta, va ancora contromano. Di solito gioca in contropiede, ma non può fare a meno di prendersi l’iniziativa. La disabitudine al palleggio si vede.

Ritmo lento e scontato: Pedro e Perez, schierati dietro a Mayoral, sanno come andare a colpire. Ripartendo in velocità e contando sulla praticità di Diawara. Anche Karsdorp partecipa al contropiede. Più di Spinazzola che cerca di gestirsi in campo. Avendo 8 assenti, del resto, il turnover non può essere esagerato: riposano in partenza Mancini, entrato dopo l’intervallo per Ibanez (cambio precauzionale per il colpo alla testa), Pellegrini, El Shaarawy e Dzeko che saranno titolari contro il Napoli. La rotazione continuerà in corsa: Ecco Peres, Calafiori e Pellegrini per far riposare Karsdorp, Spinazzola e Diawara. Più avanti El Shaarawy per Pedro.

L’atteggiamento dello Shakhtar, macchinoso nel possesso palla, va bene a Fonseca che, anche per non sprecare inutilmente energie, abbassa il suo 3-4-1-2. Aspetta e ribalta l’azione. Con efficacia. Pau Lopez non rischia, entrando in scena solo quando i giallorossi mettono definitivamente in cassaforte la qualificazione (partendo 9 volte dal 3-0, hanno fatto cilecca solo nel 1980 a Jena contro il Carl Zeiss: 4-0 in Coppa delle Coppe).

La partenza nella ripresa è decisiva. Vulnerabile il 4-3-3 di Castro, soprattutto la linea difensiva, crollata già nella gara d’andata. Karsdorp attacca e Mayoral, dopo l’intervento strampalato di Kryvtsov, appoggia in rete di testa. Pedro spreca la palla del raddoppio su invito di Perez, anche Mayoral, sempre di testa, ha la chance per il bis. Ma, subito dopo le 3 sostituzioni di Fonseca, il pari momentaneo di Moraes su torre di Patrick. Mayoral, però, ci tiene a far ancora bella figura in Europa League e, su assist di Perez, timbra la sua doppietta, come accadde già il 5 novembre con il Cluj all’Olimpico, confermandosi bomber di coppa (7 gol) e capocannoniere del gruppo (13 stagionali).

Il centravanti di scorta, insomma, lascia il segno in Ucraina, dove la Roma, al 4° tentativo, riesce finalmente a battere lo Shakhtar dopo i 3 ko di fila in Champions con Spalletti (nel 2006 a Donetsk), Montella (nel 2011 sempre alla Donbass Arena) e con Di Francesco (nel 2018 a Kharkiv) proprio davanti a Fonseca, eliminato poi al ritorno.

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