(Gazzetta dello Sport – A. Schianchi) A metà del secondo tempo Di Francesco prova a cambiare il copione della partita, ma la frittata ormai è fatta e servita. L’allenatore ordina una doppia sostituzione: fuori Florenzi e Under, dentro Bruno Peres e Gerson. Queste mosse spiegano ciò che da qualche minuto è apparso evidente: la fascia destra della Roma è debole, troppo debole, gli avversari vi entrano con facilità e danno parecchio fastidio. Il problema è che Florenzi gioca in imperfette condizioni fisiche, e Under, bravissimo a timbrare il provvisorio vantaggio, deve ancora migliorare (e non poco) quando il pallone lo gestisce il nemico. Nel calcio moderno, se uno gioca da esterno offensivo, ha l’obbligo di imparare in fretta anche la fase di copertura: i primi difensori sono gli attaccanti, lo ripetono tutti gli allenatori.
APNEA – I giallorossi, proprio dalla parte di Florenzi e di Under, soffrono e vanno in apnea perché i due non si muovono con perfetta sincronia e perché il centrocampista centrale che dovrebbe aiutarli, cioè De Rossi, è troppo statico e poco disponibile al raddoppio di marcatura. Contro una squadra come lo Shakhtar, che fa della velocità nel ribaltamento dell’azione il suo punto di forza, il diktat tattico dev’essere: reparti corti e stretti, in modo da non dare spazio per l’inserimento degli avversari. Di Francesco lo sae proprio per questo, quando si accorge che la coperta è troppo corta nella zona di destra, ordina la doppia sostituzione.
DOPPIO LAVORO – Decisamente migliore la situazione nel settore di sinistra, dove la catena Kolarov-Perotti funziona perfettamente. A testimonianza di questa impressione c’è la manovra che porta al gol di Under: se Dzeko è bravissimo a confezionare l’assist decisivo, va sottolineato come tutta l’azione si sviluppi a sinistragrazie alla superiorità creata dalla contemporanea presenza di Kolarov, Perotti e Strootman. L’olandese è decisivo in fase offensiva perché appoggia costantemente le iniziative dei compagni ed è pronto con rapidi tocchi a cambiare il fronte del gioco. Ma è molto utile anche quando si deve contenere perché, facendo un semplice passo laterale, va ad aiutare Kolarov in chiusura. Non sempre, tuttavia, i giallorossi sono riusciti ad essere compatti ed efficaci. Nella ripresa, in particolare, dopo aver subito il 2-1, si sono perse le distanze tra i reparti e troppi sono stati gli errori in fase di disimpegno. In momenti di difficoltà è necessaria una maggiore attenzione, frutto anche di un equilibrio psicologico che probabilmente la Roma non ha ancora completamente acquisito.
NUMERI – Tornando a Under, va detto che il ragazzino deve essere più coinvolto nel gioco: a parte il gol, soltanto 33 tocchi per lui. Perotti, invece, dimostra come il ruolo di ala implichi anche una certa dose di combattività: 17 duelli effettuati, 9 vinti. E Kolarov, a dimostrare che i giallorossi pendono a sinistra, sforna 5 cross. Troppi, invece, gli errori nei passaggi di due giocatori esperti come Florenzi e De Rossi: il primo ne sbaglia 9 su 27, il secondo 9 su 50. Maggiore precisione, maggiore attenzione, e il risultato può essere ribaltato.
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