(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini) Il vertice, l’attesa, il decalogo on line, le zone rosse, le ore calde. Roma-Liverpool è, ancor prima che un ritorno della semifinale Champions League, una vicenda di ordine pubblico. Lo sanno bene anche in Inghilterra, lo sarebbe stato persino senza il terribile agguato al tifoso Red Sean Cox. Basta rileggere l’elenco dei precedenti: nel 1984 fu caccia all’inglese dopo la sconfitta in finale, nel 2001 serie di accoltellati prima in Coppa Uefa, poi in Champions. E così il sito del Liverpool ha diffuso un comunicato in cui ha raccomandato ai propri tifosi di evitare la zona di Ponte Milvio, di non consumare alcol per strada, di rispettare i monumenti della città, di raggiungere lo stadio il prima possibile (per gli inglesi cancelli aperti già alle 17) evitando cortei, tenendo come riferimento il punto di ritrovo di Villa Borghese. Ma l’attenzione delle forze dell’ordine sarà comunque massima.

Dei cinquemila tifosi del Liverpool, sono poco meno di un migliaio quelli tenuti sotto osservazione, al netto delle difficoltà di capirne le modalità di arrivo. Oltre ad alcuni charter organizzati e destinati a Fiumicino, molti inglesi arriveranno in città provenienti da altri scali italiani. L’attenzione in città sarà alta già da domani pomeriggio, giornata di festa, specie nelle piazza del centro storico. L’Olimpico sarà blindato: circa mille agenti al lavoro per la partita.



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