L’Inter punta a «romanizzarsi». Dopo aver preso gli ex giallorossi Sabatini e Spalletti, i vertici nerazzurri hanno messo nel mirino anche alcuni top player della Roma. Un interesse per la verità prece dente alla stretta sul tecnico di Certaldo. Perché Nainggolan, Rüdiger e Strootman (senza dimenticare il baby Marchizza e il d.s. Massara) sono giocatori che piacciono a chiunque. Ausilio e Sabatini per il momento restano alla finestra e lavorano sotto traccia. I due club sono legati dal comune problema di far quadrare i conti entro fine giugno in chiave fair play Uefa. Poi l’Inter potrà scatenarsi in entrata grazie al tesoretto messo a disposizione da Suning. Per Rüdiger ha appena speso parole importanti Sabatini («Giocatore magnifico»), che nella Capitale ha portato il tedesco due estati fa. L’accordo con il difensore non sarebbe un problema, ma servono 30 milioni con cui la Roma metterebbe a posto il bilancio. La strada sembra comunque in discesa, così come quella che porta al mancino del Nizza Dalbert.
IDEE IN MEDIANA – Poi il sogno nerazzurro sarebbe andare all’assalto di uno tra Nainggolan e Strootman per fare il salto di qualità a centrocampo. Operazioni difficilissime, tanto che sulla lista interista ci sono an che altri nomi di spessore. A cominciare da Tolisso (Lione) e Krychowiak (Psg). Il recente rinnovo fino al 2022 sembrava aver fatto sfumare l’ipotesi Strootman, ma con la firma è spuntata anche una clausola da 40-45 milioni. Pagando insomma l’Inter potrebbe portare a Milano il 27enne olandese che ha sì un debito morale verso il club che lo ha aspettato durante le tre operazioni al ginocchio ma al tempo stesso seguirebbe volentieri Spalletti a Milano. Soprattutto se la sua partenza aiutasse la Roma in chiave abbattimento del monte ingaggi. Discorso simile per Nainggolan, che Spalletti ha utilizzato da trequartista ma ha forza e duttilità per coprire tutti i ruoli in mezzo al campo. Ma anche qui la quotazione è superiore ai 40 milioni e bisogna scontrarsi con le esigenze della Roma.
QUELLO SPIRAGLIO – Dopo aver di fatto (quasi) ceduto Salah al Liverpool e con Rüdiger sul piede di partenza, è francamente difficile però pensare che i giallorossi si possano privare di un altro big come Nainggolan. Per di più, probabilmente il big per antonomasia, visto l’impatto del belga sia in campo sia esternamente sulla tifoseria. Ora che non c’è più Totti, Radja di fatto è destinato a diventare (con De Rossi) il giocatore sim bolo del mondo giallorosso. Di mezzo, però, ci sono due ma: l’abitudine oramai consolidata della proprietà americana della Roma a non considerare nessuno incedibile di fronte ad offerte considerate congrue e quella famosa promessa di adeguamento contrattuale effettuata la scorsa estate e mai mantenuta. «Ho già parlato abbastanza del mio futuro e di quello che voglio – ha detto ieri Nainggolan, in questi giorni in ritiro con la nazionale belga –. Io ho dato, ho fatto, ho promesso e ho mantenuto. Adesso non tocca più a me». Messaggio che più chiaro di così non si può. Nel senso che Radja, nonostante il mancato adeguamento, ha continuato a dare tutto se stesso per la squadra e per il club e ora si aspetta che sia la Roma a fare qualcosa per lui. Per di più nell’ordine delle cose che dove vano già essersi concretizzate. Di fatto Nainggolan oggi guadagna circa 4 milioni di euro (bonus facili inclusi), la promessa era di portare quell’accordo a circa 5 a stagione, contro i 6 che gli aveva offerto ad esempio il Chelsea un anno fa. Gli inglesi torneranno alla carica, come lo United («L’interesse del Manchester? Può essere vero, come può essere falso. Vedremo», dice il belga sorridendo) e, appunto, l’Inter. «Ripeto, quello che voglio l’ho già detto. Adesso penso solo a rilassarmi in vacanza, non al futuro. I tifo si della Juventus? Forse ce l’hanno con me perché non so no mai andato lì. Comunque, il Real Madrid nella finale di Champions ha dimostrato di essere la più forte, le individualità offensive hanno fatto la differenza». Insomma, Nainggolan ora vuole staccare la spina e poi vedrà. L’intenzione della Roma è di tenerlo, ma dovrà anche accontentarlo. Quella di Luciano Spalletti, invece, è di riaverlo con sé. «E’ un allenatore che ha dimostrato di essere bravo, con lui abbiamo riconquistato la Champions League – chiude il Ninja –. Però non c’è niente di più da dire. In questo momento non voglio parlare di mercato. Manca un mese, sono tranquillo».
(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese/L. Taidelli)
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