Edin Dzeko

L’Inter che nasce deve poggiare su una solida base – la qualificazione in Champions – e solidi numeri. Perché prima di uscire dal settlement agreement Uefa c’è un ultimo step da compiere, una buona dose di plusvalenze necessarie – circa 40 milioni di euro – entro il 30 giugno, prima di provare il gusto di viaggiare ad altre velocità.

E non è impossibile immaginare che tutta la cifra possa essere abbondantemente coperta da Mauro Icardi, che a fine stagione sarà a bilancio per una cifra bassissima, circa 2,5 milioni. L’Inter ragiona in ottica futura come se Icardi non ci fosse: lo raccontano i movimenti di mercato, non solo le sensazioni dopo uno strappo troppo grande per esser ricucito.

Settanta milioni, questa è la cifra al di sotto della quale l’Inter non vuole andare. E in questo senso, detto che l’idea di scambio con la Juventus con Dybala sembra non decollare, va invece registrato l’interesse dell’Atletico Madrid per Maurito, anche in considerazione del futuro in bilico di Griezmann. Chi al posto di Maurito, questo è il tema. E qui l’Inter balla tra la voglia/convinzione di puntare sul lancio definitivo di Lautaro e l’esigenza di prendere un giocatore di maggiore prospettiva. Nel primo caso il profilo perfetto risponde al nome di Edin Dzeko, con il quale i discorsi sono stati già avviati da tempo.

L’Inter ha in tasca il gradimento del bosniaco, che preferisce la soluzione italiana alle sirene del West Ham, che pure hanno già sondato il terreno con la Roma. Se invece prevarrà la linea di prendere un calciatore più giovane, non va perso di vista il nome di Zapata dell’Atalanta ma il nome che stuzzica non poco è quello di Romelu Lukaku, oggi al Manchester United, desideroso di provare un’esperienza in Italia. Chissà se è legato a questo nome il blitz all’estero del d.s. Piero Ausilio, volato ieri in Inghilterra e stasera atteso in tribuna a Londra per Tottenham-Manchester City.

(Gazzetta dello Sport)



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