AS ROMA NEWS NAPOLI MOURINHO – Avremmo voluto celebrare una Roma infinita, regina dei gol nei minuti di recupero (7) o nel quarto d’ora finale (15). Avremmo voluto santificare il ritorno al gol di El Shaarawy, l’uomo delle reti fuori tempo massimo. Invece a rubare la scena è ancora una volta José Mourinho, che attacca frontalmente l’arbitro Di Bello e il “varista” Di Paolo per una gestione della partita che, secondo il portoghese, avrebbe svantaggiato i giallorossi. E le parole accendono gli animi, scrive La Gazzetta dello Sport.
«Mi sembrava impossibile uscire da qui con un risultato positivo, nonostante la mia squadra abbia giocato non bene, ma benissimo. Dopo la partita di giovedì e contro una grande squadra come il Napoli, questo match sembrava l’Everest, ma abbiamo avuto qualità, carattere, condizione fisica e mentale assolutamente incredibili. Volevamo di più, ma è stato impossibile. Nel calcio tutte e due le squadre hanno il diritto di giocare per vincere le partite, che lottino per lo scudetto, il 5° posto o la salvezza. Stavolta ci è stato tolto questo diritto. Il campionato si decide anche se gli arbitri sbagliano a favore delle squadre che giocano per lo scudetto. Stavolta sembrava impossibile per noi vincere questa partita, anche se non voglio parlare troppo. In qualche momento della gara ho sentito anche un po’ di vergogna per essere lì».
Poi il portoghese sgrana il rosario degli episodi. «Ne potrei raccontare di più, ma dico solo un paio cose: manca un’espulsione a Zanoli per una seconda ammonizione che sarebbe stata data in tutti i campi del mondo. Poi il fallo non fischiato a Zaniolo su Meret è rigore perché, ok che il portiere fa la parata prima, ma dopo la palla è lì libera per Nicolò e c’è il contatto con il portiere. In generale, a me basta un po’ di rispetto. A Trigoria lavoriamo tanto in settimana. Con una squadra in costruzione, non siamo stati bravi a sufficienza per lottare per lo scudetto, ma vogliamo avere il diritto di lottare per vincere la partita. Purtroppo per il calcio c’erano Di Paolo e Di Bello. Con questo arbitro sono dieci partite che non vinciamo. Sempre Di Bello in ogni partita ha dato un giallo a Zaniolo, per il quale poi arriva il momento di frustrazione. Ho avuto paura di finire in dieci, per questo ho fatto uscire Nicolò. Siamo fortunati che non ha trovato nulla nell’azione della nostra rete. Ogni volta che il pallone era in area del Napoli, prima della possibilità di fare gol per noi, fischiava fallo». Il finale è eloquente: «Il prossimo anno torneremo qui. Speriamo di non ritrovare Di Paolo e Di Bello».
I titoli di coda li lasciamo a El Shaarawy, protagonista ritrovato. «Se giochiamo con questo spirito e con questa voglia di vincere possiamo andare lontano e lottare per traguardi ancora importanti. Abbiamo fatto una partita tosta, sicuramente meritavamo qualcosa in più, perché noi non molliamo mai fino all’ultimo. Fino a quando l’aritmetica non ci condannerà, abbiamo il diritto e il dovere di pensare al 4° posto, di inseguire il sogno della Champions. Ed è quello che faremo». Uno spirito davvero “mourinhano”. Segno che davvero lo Special One è entrato nella testa di tutti i calciatori.
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