La cosa più importante per l’Italia ieri sera al Barbera contro l’Albania erano i 3 punti e in questo senso il risultato è stato ottenuto senza grosse difficoltà, tuttavia la prestazione messa in campo dall’undici azzurro ha lasciato spesso a desiderare per quanto riguarda trame di gioco e intesa tra i reparti. Il 2-0 firmato De Rossi-Immobile tiene gli azzurri a pari punti con la Spagna, aiuta il ranking Fifa in prospettiva sorteggi e rinfranca il morale. Ma sotto i tre punti c’è pochino. C’è Verratti che ha preso in mano l’Italia e tutto gira attorno a lui. Solo che non gira come dovrebbe, soprattutto il 4-2-4: con altri rivali non sarebbe sufficiente l’andamento lento visto qui a Palermo, serviranno ben altri collegamenti tra i reparti, gioco di prima, profondità.
Il modulo utilizzato è stato un 4-2-4, schema di gioco spregiudicato ed ambizioso da utilizzare in un contesto internazionale dove i giorni per preparare le partite sono molto ridotti. Di vero 4-2-4 si tratta, in fase offensiva naturalmente, perché poi Candreva e Insigne ripiegano quando manovrano gli albanesi. Non convince però l’interpretazione, cominciando dall’attacco dove Belotti e Immobile si schiacciano troppo, sono quasi un uomo solo annullando del tutto il teorico impatto di una linea a 4. Ma dare tutte le colpe alla coppia d’attacco non sarebbe corretto. È che giusta è stata la disposizione degli albanesi. L’unico che non è riuscito a fermare è stato Verratti che, protetto da De Rossi, va palla al piede (110 tocchi), triangola, recupera palloni (8), contrasta (6). La manovra dell’Italia è monotona. Si sviluppa sull’asse destro Zappacosta-Candreva, con taglio al centro (innocuo) e cross a sinistra (quasi sempre fuori misura), oltretutto sbilanciandosi un po’ e concedendo spazio a Roshi per ripartenze pericolose. Ma soprattutto costringendo Insigne, a sinistra, a fare più il mediano che l’attaccante. Si sperava che con l’1-0 di De Rossi (20° gol, come Paolo Rossi) l’Albania si sarebbe scoperta. Invece il copione non è cambiato fino al 2-0 di Immobile (5° centro nel gruppo), quando l’Albania aveva cominciato ad allungarsi e quindi si sono aperti spazi e corridoi dei quali non abbiamo approfittato.
Nonostante il gap tecnico con l’Albania fosse evidente, l’Italia come spesso le accade vince con 2 soli gol di scarto e perde ancora terreno rispetto alla Spagna per quanto riguarda la differenza reti: gli spagnoli hanno fatto 4-1 a Israele e mantengono la prima posizione. A giugno, in casa contro il Liechtenstein, gli azzurri dovranno cercare più gol possibili, con una differenza reti di +9; mentre la Spagna sarà di scena in Macedonia, con +17. Insomma: o si fanno fermare sul pareggio, molto improbabile, oppure il 2 settembre in occasione di Spagna-Italia ci sarà lo spareggio per il primo posto, con la squadra di Ventura costretta a vincere per ottenere la prima posizione nel girone.
(Gazzetta dello Sport)
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