Impossibile raccogliere l’eredità di Antonio Conte. La difesa era il punto di forza della Nazionale ma con l’arrivo di Ventura la musica cambia. Del resto la Francia non perde in Italia da quasi mezzo secolo. Nessuna, meraviglia, dunque, che anche questa amichevole di Bari si concluda con la netta vittoria dei transalpini.
Come prevedibile, i moltissimi cambi non consentono una valutazione esatta dei meriti, ma soprattutto dei demeriti della nuova Nazionale sulla quale il nuovo ct avrà molto da lavorare. Qualche nota incoraggiante dagli esordi, positivi, del giovanissimo Donnarumma e di Rugani. Proprio la difesa aveva concesso il doppio vantaggio a Martial e Giroud, errori pesanti quelli di Barzagli e Chiellini, ma la gara è stata sempre nelle mani dei francesi.
Ci sarà molto da fare perché l’Italia diventi di nuovo affidabile. C’era il sospetto che la noia potesse diventare un fattore pesante come del resto avviene per tutte le amichevole con girandole di sostituzioni. Ma per fortuna ad allontanare ogni tentazione di svago aveva già pensato la conferenza stampa di Tavecchio, il presidente dilettante eletto da dilettanti non riesce proprio ad adeguarsi ai livelli professionali che la sua carica istituzionale pretenderebbe. Lo riabilita in parte la presenza di Beretta, che senza colpe si trova a capo di una Lega evanescente.
Lunedì, posta più sostanziosa, i tre punti in pallio per le qualificazioni mondiali di Russia. Si giocherà ad Haifa in casa di Israele. E anche se il livello dei rivali di turno non è di quelli che spaventano, Giampiero Ventura non avrà altre occasioni per dogmi inquietanti e frettolose retromarce, come era avvenuto per Berardi e la priorità del modulo azzurro.
(Il Tempo – G. Giubilo)
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